Dal 2023 il Complesso Archeologico del Pozzo della Cava è stato incluso nella Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua dell’Unesco.
Dopo il Pozzo di San Patrizio, entrato lo scorso anno assieme al sistema dei cunicoli etruschi della rupe, anche i sotterranei del quartiere medievale sono a pieno titolo all’interno dell’iniziativa-faro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
La Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua (Global Network of Water Museums – WAMU-NET) è una delle “iniziative faro” del Programma Idrologico Intergovernativo (IHP) dell’UNESCO, nonché l’unica gestita dall’Italia; il suo scopo è quello di promuovere il valore dei patrimoni dell’acqua ereditati, sia culturali che naturali, nell’ambito dell’Agenda 2030. È una rete in costante crescita, che oggi comprende quasi 80 musei e istituzioni di 30 diversi paesi sparsi su 4 continenti.
In Italia i membri sono 18 ed Orvieto è una delle poche città al mondo a poter vantare due siti annoverati nel prestigioso elenco.
«Inutile dire che siamo particolarmente felici di essere stati inseriti all’interno della Rete dei Musei dell’Acqua e di essere stati ammessi in autonomia - le parole di Marco Sciarra, gestore del sito - dato che il nostro complesso archeologico copre da solo oltre duemila anni di ritrovamenti legati alla ricerca e alla conservazione dell’acqua ad Orvieto e ben quattro differenti tipologie: l’acqua sorgiva del pozzo, quella piovana della cisterna etrusca, le infiltrazioni raccolte dai cunicoli, anch’essi etruschi, e l’acquedotto medievale, per cui le nostre fornaci hanno prodotto i tubi in terracotta.
Pur non nascondendo una punta di orgoglio, ci teniamo a ribadire che questo importante riconoscimento non è un punto di arrivo, ma di partenza: ci impegniamo, infatti, a collaborare sia all’interno della rete che nel nostro territorio per un eco-turismo esperienziale basato sull’acqua come risorsa preziosa.
Sappiamo di poter contare, tra l’altro, sulle reti già esistenti, da Orvieto Carta Unica, che ha attivato una sotto-carta tematica proprio sui sotterranei, al progetto Musei in Rete per il Territorio, finanziato dalla Regione Umbria, con la sua TOC (Territorio Orvietano Card), che offre sconti e agevolazioni per gli otto musei sparsi per i comuni del territorio dell’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano. Confidiamo anche molto nei nuovi brand “La città nascosta” ed “Orvieto Experience” attorno a cui si sta orientando la promozione territoriale.
Naturalmente - spiega ancora Sciarra - il nostro sguardo punta al 16 dicembre 2027, quando ricorreranno i 500 anni dell’arrivo di Clemente VII ad Orvieto, il papa che ordinò di scavare prima il Pozzo della Cava e poi quello della Rocca, ora conosciuto come Pozzo di San Patrizio; confidiamo nelle risorse e nelle esperienze accumulate dalla Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua anche per la promozione di questo importante anniversario.
Vogliamo inoltre ringraziare Eriberto Eulisse, direttore esecutivo della rete, ed i suoi collaboratori, per il costante supporto durante percorso di accreditamento».
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