Orvieto, viaggiavano su una Porsche Macane con 19 chili di droga
Arrestati due pregiudicati romani dalla polizia stradale

Orvieto, viaggiavano su una Porsche Macane con 19 chili di droga Arrestati due pregiudicati romani dalla polizia stradale
di Monica Riccio
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Sabato 8 Agosto 2020, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 09:10
ORVIETO E' pari a circa un milione di euro il quantitativo di hashih recuperato dalla Polizia Stradale di Orvieto in una operazione che ha portato, venerdì 7 agosto, all'arresto di due pluripregiudicati italiani fermati sulla Autostrada del Sole in possesso di 90 chilogrammi di droga suddivisa in 900 panetti da circa un ettogrammo ciascuno.  I due, C.L., 37 anni, e D.T.M., 36, entrambi romani, sono incappati nei servizi di vigilanza che, in questo periodo di agosto, la polizia stradale di Terni, diretta dalla Vice Questore Luciana Giorgi, ha intensificato su tutta la rete di competenza territoriale per garantire la massima sicurezza della popolazione durante l’esodo estivo e contrastare ogni eventuale attività illecita sulle arterie piu’ importanti. E proprio nell'ambito di questo tipo di servizio gli uomini della sottosezione della polizia stradale di Orvieto, coordinati dal comandante Stefano Spagnoli, hanno portato a termine questa brillante operazione di polizia giudiziaria che ha consentito di arrestare i due romani, pluripregiudicati, responsabili di detenzione e trasporto a fini di spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente.  Intorno alle 16:30 di venerdì 7 agosto, una pattuglia della polizia stradale di Orvieto, nei pressi dell’area di servizio Fabro Ovest, sulla A1, in direzione della capitale, unitamente ad un equipaggio “civetta” dello stesso reparto, ha notato transitare una Porsche Macane, con a bordo due giovani uomini, il cui conducente, alla vista della Polizia, ha rallentato improvvisamente e vistosamente la marcia assumendo, a detta degli agenti, "un atteggiamento esasperatamente dissimulatorio di un apparente stato di tranquillità". Azioni queste che non sono certamente sfuggite all’occhio attento degli uomini di Spagnoli che, ritenendo sospetti tali comportamenti, hanno deciso di sottoporre a controllo i due uomini e, considerato il traffico molto intenso a causa dell’esodo estivo, al fine di evitare ogni potenziale pericolo per la circolazione stradale, hanno richiesto l’ausilio di altre pattuglie per procedere al fermo della Porsche nella massima sicurezza. Non appena predisposte, quindi, le modalità di esecuzione del fermo, ai due è stato intimato l’alt. Una volta scesi dal mezzo, entrambi gli occupanti hanno cominciato a manifestare un evidente nervosismo e, alla richiesta di documenti, uno di loro ha riferito agli agenti di non averli al seguito, mentre l’altro ha mostrato loro una carta d’identità non integra. Dall’interno del veicolo, riferiscono gli agenti, intanto, era possibile percepire un intenso odore che immediatamente è stato da loro ricondotto alla verosimile presenza di sostanza stupefacente. Così gli uomini in divisa hanno chiesto al conducente di aprire il bagagliaio della propria vettura, dove senza neanche troppo cercare, hanno rinvenuto quattro borsoni in tela che occupavano l’intero vano ed al cui interno era possibile scorgere centinaia di panetti avvolti da cellophane contenenti una sostanza di colore marrone che successivamente è risultata essere hashish di ottima qualità. Immediatamente per i due è scattato l'arresto e il trasferimento alla casa circondariale di Terni a disposizione del sostituto procuratore Giulia Bisello della Procura della Repubblica di Terni; l'hashish rinvenuto e l’autovettura sono stati posti sotto sequestro. La polizia stradale di Orvieto, successivamente, in collaborazione con il compartimento polizia stradale Lazio – Umbria e con il commissariato di Primavalle di Roma ha eseguito, presso le abitazioni degli arrestati, anche le perquisizioni domiciliari su cui sono in atto ulteriori accertamenti.  L’attivita’ di polizia giudiziaria portata a termine dalla polizia stradale di Ovieto, non nuova a queste brillanti operazioni, ha sicuramente inferto un duro colpo al mercato della droga sul territorio laziale dove questa era verosimilmente destinata.

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