Ore in fila all'ospedale di Narni, poi la mandano via: «Manca l'ortopedico»

Ore in fila all'ospedale di Narni, poi la mandano via: «Manca l'ortopedico»
di Francesca Tomassini
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 15:46
NARNI Odissea per un dito rotto. Prende una botta e va al punto di primo intervento di Narni ma dopo cinque ore di attesa la rimandano a casa con un nulla di fatto. «La lastra ha evidenziato una frattura ma a mia moglie hanno detto Signora non c'è l'ortopedico - racconta il marito - torni fra due giorni». Continuano le segnalazioni dei cittadini che lamentano continue difficoltà nell'usufruire dei servizi sanitari sul territorio. Questa volta, il racconto arriva da un uomo residente nel comune di Amelia che un paio di giorni fa ha accompagnato la moglie al punto di primo intervento di Narni per un problema a un dito. «Inizialmente - inizia a spiegare l'uomo - sembrava una contusione. Poi però il dolore è aumentato e abbiamo pensato che ci fosse qualcosa che non andava. Per questo abbiamo deciso di andare al pronto soccorso. Non era sicuramente un codice rosso - continua - quindi per non andare a ingolfare ulteriormente Terni, abbiamo scelto Narni, proprio per la presenza di ortopedia». I due arrivano verso le 9. «Mia moglie è entrata nel punto di primo intervento circa alle 9,10 - precisa lui in un reparto composto da un medico e un'infermiera che doveva praticamente fare tutto, dall'accettazione, passando per i trasferimenti fino all'assistenza, costretti a lavorare in condizioni impossibili». Nell'attesa che dura qualche ora, il marito assiste al via vai di altri pazienti. «Mentre aspettavo fuori - dice - è arrivata un'altra coppia mandata via dal punto di primo intervento di Amelia perchè impossibilitato a intervenire, poi un ragazzo con un problema al ginocchio, anche lui lì dalla mattina presto pentito di non essersi rivolto a un privato». Passa altro tempo. «Dalle 9,10 - continua il marito - mia moglie riesce finalmente a fare accettazione e radiografia alle 13,15. Pensavamo che ormai fosse fatta, e invece no. Per il referto abbiamo dovuto aspettare fino alle 14,30». Il verdetto è una frattura. «Peccato ma - abbiamo pensato - almeno siamo nel posto giusto. Ma purtroppo quel giorno non c'era l'ortopedico -commenta amareggiato - perciò tutto quello che abbiamo ottenuto è stata una steccatura provvisoria e l'invito a tornare due giorni dopo per la consulenza ortopedica. Erano le 14,50». Una situazione, quella dei servizi sanitari territoriali, che da tempo è al centro della polemica cittadina e che ultimamente ha visto scendere in campo i cittadini e diversi sindaci del territorio con lettere indirizzate ad Asl e Regione, raccolte firme e assemblee pubbliche. L'ultima in ordine di tempo, quella organizzata il 4 febbraio dal sindaco di Lugnano Gianluca Filiberti a cui hanno partecipato anche i comuni di Amelia, Attigliano, Guardea, Penna in Teverina e Alviano.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA