Operazione "Toner, l'avvocato
che si trasforma in spacciatore
ed il poliziotto che dava le dritte

Sandro Broccucci, presunto capo della banda di spacciatori
6 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Luglio 2019, 12:20
C’è una nutrita informativa dei carabinieri appena arrivata in Procura ed è una coda delle indagini che hanno portato all’accusa per associazione a delinquere, finalizzata al traffico di stupefacenti, della banda sgominata dai carabinieri del nucleo investigativo. Al vertice dell’organizzazione, secondo gli investigatori, il 32enne marocchino Mohamed Mojmil e il 37enne ternano Sandro Broccucci, titolare del laboratorio di toner di via Grabher a Campitello, che sarebbe diventata una vera e propria base dello spaccio. Arrestati anche Maurizio Allegretti 37enne di Amelia, Daniele Fiori, 36 anni e il fratello Manuel, di 30, che lavoravano all’interno del laboratorio e collaboravano assiduamente con Broccucci. Poi, Mirko Fiorini, 41 anni e l’idraulico Marco Pellerucci di 43 anni che per l’accusa metteva a disposizione il suo garage per nascondere grossi quantitativi di droga, che poi venivano smerciati via via dal gruppo di Broccucci. La misura degli arresti domiciliari è invece scattata per cinque persone. Tre originarie del Marocco e due di Terni: l’ex dj di 47 anni Pierluigi Borgonovo, che si trova ancora all’estero a Zanzibar in vacanza, e Roberto Genova.
Si tratta di alcuni di coloro che si rifornivano dal gruppo di spaccio capeggiato da Sandro Broccucci, detto “lu bomber”. Soprattutto quelli che gli inquirenti definiscono “liberi professionisti con una notevole disponibilità economica. Tanto che da semplici consumatori, alcuni di loro, con acquisti importanti, in particolare di cocaina, avrebbero iniziato anche a spacciare a colleghi e amici. Nomi che ora, dal punto di vista investigativo, finiranno nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di detenzione di droga a fine di spaccio.
Infatti, a tirare dentro un noto avvocato ternano e l’ex dj Pierluigi Borgonovo che avrebbe rifornito il legale di grosse quantità di cocaina nel tempo. Cocaina di consumare anche insieme ad amici o conoscenti.
Si evince da una intercettazione del marzo 2018 quando l’ex dj Borgonovo va da Sandro Broccucci all’interno del laboratorio di toner a Gabelletta e tratta l’ennesimo l’acquisto di 50 grammi di cocaina per conto dell’avvocato. Ma lo fa avvisando “lu bomber” che la qualità della “bamba” presa l’ultima volta, a suo giudizio non “era buona”. Anzi. Borgonovo fa capire che l’avvocato è un cliente affezionato e va trattato bene. “Sempre quella cosa là… è sempre l’avvocato che però è un po’ incazzato… perché non era come quella dell’altra volta… ce stava… il sasso quello lì che era madreperlato. E poi tutta l’altra polvere che non era bona”.
Broccucci però gli risponde per le rime: “Ma è la stessa aaaooh”, che vole».
E si passa a mercanteggiare il prezzo della coca. con Borgonovo che precisa “Senti ha detto mezz’etto, quanto vuoi pe’ mezz’etto?”, l’avvocato è uno danaroso e che paga tutto in contanti e subito”. Broccucci precisa che la roba costa “65 euro al grammo più cinque euro al grammo come quota il dj per complessivi 3.500 euro che saranno regolarmente pagati dall’avvocato. Tra i clienti anche un giovane conosciutissimo negli ambienti della movida, chiamato il brasiliano. Che viene arrestato fuori dal laboratorio di Broccucci in via Grabher, a Campitello nel febbraio del 2018 perché viene trovato con 230 grammi di cocaina purissima nell’auto appena acquistata (diecimila euro, dei quali versati 7000 mila in contanti il giorno prima). Un arresto che innervosisce e non poco Broccucci e i suoi collaboratori che lavorano e spacciano all’interno del laboratorio. Soprattutto perché la droga è stata confezionata con i sacchetti neri usati al laboratorio per i toner e ci potrebbero essere le loro impronte digitali. Manuel Fiori si rivolge a Maurizio Allegretti in modo preoccupato: “Toccherà levà tutti questi cazzi de sacchi neri. Tocca falli sparì perché l’arconoscono subito, hanno arrestato il brasiliano, due etti e mezzo de bamba ha fatto pure un incidente co’ la macchina. Se ce stanno le impronte, ce stanno quelle de Sandro (Broccucci ndr) lì…Se prima non c’avevano la certezza, mo’ l’hanno acchiappato con tutto lu sacchettu,sia quello nero che questi qui, con tutte le impronte”.
Affari comunque che vanno a gonfie vele , tanto che lo stesso Manuel Fiori si lamenta delle continue richieste di droga con i clienti che vengono fino al laboratorio: “Se mettono a sede… ma se non ce l’ho, ma che ce stai a fà lì a sede a aspettà se tante volte arriva… t’ho detto: ‘Sandro non arriva’, almeno vattene, arveni dopo no? No! Se mettono lì a sede, cuscì stanno tutti lì come se non fosse un posto de lavoro, come se la gente non sta lì a fà un c… Se mettono lì a sede e sperano che arrivi, tu te rendi conto?».
Un altro collaboratore di Broccucci ride e ribatte: “Ci vorrebbe il numeretto”.
IL POLIZIOTTO AMICO FINOT AI DOMICILIARI
“Sto con Gikkio a famme un aperitivo, lascio a lui la roba”. Gikkio è Roberto Genova, l’agente della squadra mobile finito agli arresti domiciliari che spunta più volte nell’inchiesta sulla banda formata da ternani e marocchini tutti accusati di associazione a delinquere, finalizzata al traffico di stupefacenti, sgominata dai carabinieri del Nucleo investigativo.
Indagini durate fra il 2017 e la fine del 2018, con tanto di intercettazioni telefoniche, ambientali, video e prove dei continui, frenetici scambi droga e soldi. Quasi 35 chili di hashish sequestrati ma anche mezzo chilo di cocaina e ancora marijuana pronta da spacciare sulla piazza ternana.
Un traffico consolidato sull’asse Roma-Terni e gestito grazie all’intesa nata fra due gruppi criminali che, di fronte agli affari, hanno stretto un patto di ferro. . Secondo le accuse, l’agente avrebbe avuto un ruolo, anche se non di primo piano, nella cessione della droga ed è considerato molto vicino al capo della banda Enrico Broccucci, al quale avrebbe fornito più volte consigli utili a sviare le indagini. E proprio l’agente compare nelle intercettazioni il 6 febbraio 2018 quando all’interno del laboratorio di Campitello Manuel Fiori chiede a suo fratello Daniele come abbia giudicato la qualità dello stupefacente Roberto Genova, aggiungendo che lo stesso dovrebbe aver terminato la quantità di droga che gli era stata fornita. Il 16 febbraio 2018 Broccucci conversa con Genova e si interrogano circa l’esito dell’arresto di un cliente, un giovane chiamato il brasiliano (accaduto il giorno prima) ritenendo inverosimile che possa aver parlato. Ma sono numerose le intercettazioni dove si evince che Genova sia coinvolto nella gestione dello spaccio. Almeno dal 28 dicembre 2017 quando Broccucci viene ascoltato mentre dice a al poliziotto “Domani me arriva un altro tipo, se la voi cambia”. E Genova risponde “Si, si me l’hanno detto”. Poi compare tale Massimiliano al quale Genova deve portare la droga. E Broccucci impartisce le direttive: ”Allora glie dico (a Massimiliano ) che la lascio a te”. La risposta non lascia dubbi “Va bene così“. Oltre agli arresti altri due ternani sono stati denunciati a piede libero con obbligo di firma e divieto di uscire di casa dalle ore 21 alle 6 del mattino. Si tratta di un noto imprenditore amerino nel campo vinicolo e di una giovane barista di via Fratini. Entrambi indagati per detenzione a fine di spaccio di droga. Precisamente cocaina. Che avrebbero ceduto ad amici e conoscenti per conto di Broccucci
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA