Onnis:«Per gestire l'emergenza Covid-19 riapriamo la vecchia Rianimazione»

Antonio Onnis, commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera di Perugia
di Luca Benedetti
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Sabato 14 Marzo 2020, 11:25
PERUGIA - Antonio Onnis, commissario straordinario del Santa Maria della Misericordia di Perugia, sta gestendo la rivoluzione dell’ospedale. Spazi recuperati per i posti letto dei malati Covid-19, intervento sul Pronto soccorso per gestire l’emergenza senza rischi in uno degli sondi vitali del sistema di emergenza. Una sfida che sembra senza fine a cui lavorano anche i coordinatori del sevizio infermieristico per l’allestimento dei nuovi spazi: Mario Amico, Laura Fontetrosciani, Tina Borchiellini e del responsabile della bioingegneria, Piero Rosi.
Onnis, come sta reagendo il Santa Maria della Misericordia all’emergenza coronavirus?
«Con uno sforzo straordinario. Abbiamo individuato le aree dove prendere in carico le persone che si rivolgono a noi e che si rivolgeranno in maniera più importante dal punto di vista numerico anche in futuro.
Da dove avete iniziato a rimodulare gli spazi dell’ospedale?
«Abbiamo individuato aree al primo e al secondo piano sopra al Pronto soccorso. Lì ci sarà una sorta di area di decantazione per i casi di Covid-19 che arrivano al Pronto soccorso per poterli gestire nel migliore dei modi oltre al triage avanzato».
A proposto di Pronto soccorso. Sembra di capire che negli ospedali è un’area delicatissima. Lì come vi siete organizzati?
«Abbiamo spostato il Pronto soccorso cardiologico e quello ortopedico e liberato tutta l’area per il Covid-19. Ed è stato un passo importante, ma il riassetto degli spazi prevede anche lo spostamento della Stroke Unit dal secondo al sesto piano. Domani(oggi per chi legge, ndr) doverebbe essere tutta libera. Abbiamo anche liberato i posti dell’Unità di degenza infermieristica».
Onnis, facciamo il conto dei posti letto che siete riusciti a recuperare con questi interventi?
«C’è il ripristino dell’ex Rianimazione per dieci posti in più. Già domani (oggi,ndr) completeremo la messa in esercizio dei filtri per la messa in sicurezza degli ambienti ed entro lunedì tutte e dieci le stanze avranno i respiratori. I locali della vecchia Rianimazione diventeranno un polmone utile, sia per Malattie infettive che per la Rianimazione. Tra i due piani del Pronto soccorso, di cui ho già detto, ci saranno 24 posti letto per casi di Covid- 19 di bassa e media gravità, raddoppiabili in casi estremi. Il riassetto per il Covid-19 porta la disponibilità per pazienti Covid-19 a 23 posti dai 13 storici della Terapia intensiva con una riserva, sempre di terapia intensiva post-chirurgica in caso di estrema necessità da coronavirus, come rianimazione, per altri 6 posti. In quel caso per la post chirurgica ci appoggeremo su Terni, ma questo è uno scenario che possiamo definire avanzato. L’Unità di degenza infermieristica diventa un polmone che ci permetterà di ospitare chi diventa negativo prima di lasciare l’ospedale perché definitivamente guarito».
Commissario, si ha l’impressione di essere in trincea?
«Sì, e a volte lo siamo anche in maniera brutale. Mi ha colpito la grande disponibilità e professionalità di tutto il personale. La forza dell’ospedale sono i professionisti che lo abitano»
Onnis, ma gli altri malati?
«Continuiamo a mantenere, e non è facile, livelli di assistenza elevati. Non rinviamo alcun intervento, per esempio, che serve a chi è malato di tumore. Comanda la valutazione clinica, ci mancherebbe altro. Certo, se trovo un chirurgo che fa un’ernia inguinale invece che altro, mi sente. È sicuro». 
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