«O guidi o bevi», la battaglia di mamma Rezana che chiede giustizia per il suo Niki

«O guidi o bevi», la battaglia di mamma Rezana che chiede giustizia per il suo Niki
di Ilaria Bosi
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Martedì 27 Ottobre 2020, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 18:55

SPOLETO - Una battaglia di civiltà e giustizia per ricordare che «Vivere è un diritto, bere è una scelta». Con un monito: «Guida con prudenza!». Rezana è una mamma che ha perso suo figlio, Nikola Duka, ad appena 21 anni, nell’incidente che si è verificato un anno e mezzo fa sotto la galleria di Forca di Cerro. Non una fatalità, ma – parafrasando la contestazione - un “omicidio stradale aggravato”, perché quando ci si mette alla guida con un tasso alcolemico oltre tre volte il consentito, la probabilità di determinare conseguenze devastanti è alta. Nikola stava rientrando a casa dopo aver visto una partita con gli amici e ha pagato con la vita l’imprudenza altrui. Martedì, davanti al giudice per l’udienza preliminare Federica Fortunati, inizierà il processo a carico di Alessandro Branchi – il 25enne alla guida della Volvo che si è scontrata con l’utilitaria di Nikola. L’accusa gli contesta l’omicidio stradale aggravato: secondo quanto emerso nelle indagini, e riportato nella richiesta di rinvio a giudizio a firma del pm Elisa Iacone, il 25enne si sarebbe messo alla guida “in stato di ebbrezza alcolica, con tasso alcolemico pari a 1.72 g/l (0,5 il limite fissato dalla legge, ndr)”. La Volvo, secondo quanto contestato, viaggiava anche a una velocità superiore al consentito e sarebbe stato proprio il giovane sotto processo, secondo quanto emerso finora, a invadere l’opposta corsia di marcia, dove stava sopraggiungendo la Lancia guidata del 21enne. Da allora ad oggi, la mamma di Nikola ha avviato una massiccia campagna di sensibilizzazione. Manifesti, vele, striscioni in cui campeggia il volto pulito del suo Nikola e l’invito a non mettersi alla guida ubriachi. Mamma Rezana ha anche distribuito, all’interno delle attività commerciali di Spoleto, una spilla, su cui campeggia la scritta: “Giustizia per Nikola”. Un’iniziativa arricchita anche da un video, circolato molto sui social e ripreso dalla trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”. Mamma Rezana, che con il volto del figlio ha anche diffuso manifesti in difesa dell’ospedale, lo ripete fino allo sfinimento: «Voglio che Niki abbia giustizia, che nessuno si permetta mai più di mettere in pericolo la vita degli altri e nessuna madre debba provare la tremenda sofferenza che sono costretta a subire».

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