Nasce a Terni il progetto della prima biografia italiana su Annie Ernaux

Sara Durantini
di Daniele Sorvillo
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Venerdì 11 Novembre 2022, 07:16

È nata a Terni, grazie ad una scrittrice ternana di adozione, la prima biografia italiana della scrittrice Premio Nobel per la Letteratura 2022 Annie Ernaux. A realizzarla è stata Sara Durantini, autrice del libro “Annie Ernaux - Ritratto di una vita”, pubblicato da Edizioni dei Merangoli, che sarà in libreria a partire dall'11 novembre. Un racconto biografico, nato da un progetto personale e indipendente, vissuto tra le mura di una casa al centro di Terni, e la Francia, risultato di un lavoro meticoloso, di ricerca e di studio di tutto il corpus letterario della scrittrice francese (figura poco nota in Italia, circostanza che dimostra la grande sensibilità letteraria della Durantini).

Mantovana di nascita e laureata in Lettere moderne all’Università di Parma, Sara Durantini è ternana per scelta, avendo deciso di trasferirsi nella conca, con marito e figlio, da circa nove anni: «dopo aver vissuto molti anni a Roma, ho preso la decisione di puntare sulla qualità della vita che una città come Terni, ancora a misura d’uomo, può offrire.

E in questi anni - aggiunge sorridendo - ho notato un lento mio avvicinamento al carattere di Terni e dei suoi abitanti». Questo legame con la città e con l’Umbria si è poi rinsaldato attraverso il lavoro di giornalista e di direttrice editoriale del magazine dell’Umbria Green Festival. Tuttavia, la Durantini non ha mai abbandonato la sua grande passione per la lingua e la letteratura francese, maturata fin dall’adolescenza, grazie ala lettura di Colette, e alimentata nel corso degli anni e poi all’università: «Le scrittrici francesi - spiega la Durantini - riescono a scrivere come una donna vorrebbe sempre scrivere, sapendo portare nelle loro storie l’essenza della coscienza femminile». L’incontro con Annie Ernaux è avvenuto appunto negli anni universitari, come una folgorazione: «Di lei mi ha subito colpito la sua capacità di mettersi totalmente a nudo, si saper svolgere, anche su argomenti personali e dolorosissimi, come il rapporto con la madre o l'aborto, un’analisi lucidissima e distaccata, di essere forte e vera: raccontando l’io, racconta il noi, con un modo assolutamente unico e originale di reinventare il concetto di autobiografia».

Fondamentale in questa direzione è stata, nel 2021, la pubblicazione del volume “L’evento della scrittura”, un trittico di saggi, con una struttura narrativa, incentrati sulla vita e sulle opere di Colette, Marguerite Duras e, appunto, Annie Ernoux. Ed è proprio il testo su ques'ultima a favorire l’incontro con la scrittrice francese: grazie alla mediazione di Michelle Bacholle, grande esperta della scrittrice premio Nobel, a cui la Durantini ha fatto avere il libro e che l'ha messa il relazione con la riservata Ernaux, Sara è riuscita ad incontrare la scrittrice il 29 ottobre 2021, nella sua casa nei dintorni di Parigi, e a ottenere una lunga e intensa intervista, che le ha consentito di allargare e impreziosire il progetto iniziale del suo ultimo libro: «Ciò che mi ha colpito di più  è stata la sua profonda umiltà e la sua disponibilità, la sua coerenza di verità».

Il libro, ultimano nel gennaio 2022, è diviso in due sezioni, il saggio romanzato sulla vita della Ernaux, e la lunga intervista concessa dalla scrittrice alla Durantini, ricca di rivelazioni inedite e importanti per la comprensione della sua poetica: «Dalle risposte emerge il coraggio di questa donna straordinaria, capace di rompere le tradizioni convenzionali per essere se stessa, che ha sempre vissuto la letteratura come un’urgenza costante, nonostante il lavoro come insegnante, il marito e i figli, senza mai pensare ai premi o al successo e rimanendo fedele alla sua missione di testimone della vita».

Fortunatissima quindi la coincidenza tra l’uscita del libro della Durantini e il Nobel per la Letteratura alla Ernaux, praticamente contemporaneamente: «Un riconoscimento così importante alla Ernaux è una vittoria per tutte le donne, a cui lei ha saputo dare voci. Prendendo il testimone di Simone De Beauvoire, lei ha saputo dare un valore autentico, un peso specifico ai sentimenti, portando allo scoperto quello che è il sentire delle donne e che oggi, nonostante gli apparenti passi avanti, rimane schiacciato da una morale difficile da scalfire e da retaggi culturali pesanti. Parlando di temi su cui ancora cala spesso un velo di reticenza, l’Ernaux ha dato spessore letterario ed espressione al valore del corpo delle donne».

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