L'appello degli insegnanti precari umbri:
«Sospendete quel concorso»

L'appello degli insegnanti precari umbri: «Sospendete quel concorso»
di Aurora Provantini
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Domenica 25 Ottobre 2020, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 15:38

La battaglia dei docenti precari umbri non si ferma. «L’immissione in ruolo attesa da anni non deve per forza passare attraverso un concorso pubblico - dicono gli insegnanti - che svolto in piena pandemia non solo penalizza quanti di noi sono stati contagiati dal virus o sono in isolamento fiduciario perché contatti stretti di positivi al Covid-19,  ma mette a rischio la salute di tutti dal momento che ci si dovrà spostare tra regioni per entrare nella aule a svolgere l’esame». Centinaia di insegnanti precari dell’Umbria hanno sottoscritto e inviato alla Flc Cgil un appello per chiedere di non fare il concorso straordinario in piena pandemia e di trovare soluzioni alternative. Preoccupati per lo svolgimento dell’esame in un momento in cui l’avanzata del Coronavirus fa chiudere palestre e vieta assembramenti nelle piazze, sarebbe «l’ennesimo schiaffo a chi ha contribuito a sostenere questo importante settore, superando ogni sorta di difficoltà». I docenti precari chiedono soluzioni che non comportino il rischio per la propria salute, mettendo a repentaglio anche quella di colleghi, familiari e studenti, e lottano per l’intervento a favore di prove suppletive e del giusto riconoscimento per chi da anni lavora nella scuola.  «Sostenere il concorso adesso significherebbe escludere quanti di noi sono impossibilitati a muoversi, vedendosi negata così la possibilità di essere finalmente immessi in ruolo». «Come Flc Cgil Terni – si legge in una nota del sindacato – raccogliamo e facciamo nostro questo appello, che condividiamo in pieno, e continueremo a chiedere, nonostante i rifiuti e i reiterati dinieghi del ministero dell’istruzione, che si dia luogo ad una procedura per titoli ed esame orale finale al termine dell’anno di prova per immettere in ruolo tutti i precari di cui la scuola ha peraltro grande bisogno.

Svolgere un concorso scolastico che non avrà alcun effetto immediato, considerato che se ne vedranno gli eventuali effetti tra un anno, risulta davvero inconcepibile». «Se poi consideriamo che la bozza del nuovo Dpcm prevede di sospendere tutti i concorsi pubblici tranne quello scolastico, sembra davvero che il Governo si stia accanendo contro i precari della scuola. La narrazione governativa delle scuole sicure, purtroppo, comincia a fare acqua da tutte le parti, perché si sono ammalati tanti studenti e altrettanti insegnanti con la conseguente quarantena  di intere classi e la chiusura di scuole di ogni ordine e grado come a san Gemini.  Per mesi abbiamo chiesto interventi precisi per riaprire le scuole in sicurezza. Interventi che nel rimpallo di responsabilità tra Governo e Regioni, in sette mesi di tempo, non si sono visti e ora ci troviamo al punto di partenza, con i precari della scuola che per fare il proprio dovere sono costretti a mettere a repentaglio la propria salute e rischiare di non poter partecipare al loro concorso». «In ogni caso continueremo a chiedere anche l’avvio di percorsi abilitanti a regime senza selezione per tutti i docenti con almeno tre anni di servizio, in modo che, anche al di là del concorso, i docenti che lavorano da anni nella scuola possano finalmente accedere alla formazione abilitante».

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