Elezioni a Orvieto, scintille tra Germani e Barbabella. Polemica sul bando per il Centro Rodari

Il sindaco uscente Giuseppe Germani
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Martedì 14 Maggio 2019, 12:14
ORVIETO - «La sua pervicacia nel proporsi come intatto e fiammante è tale che non si rende conto di tale assurdità». Scintille elettorali tra il sindaco di Orvieto uscente, Giuseppe Germani, e uno dei suoi antagonisti, Franco Raimondo Barbabella. Nel mirino le dichiarazioni con le quali l'ex primo cittadino aveva commentato l'attacco della candidata sindaco del centrodestra, Roberta Tardani, anche se la risposta Germani la affida al suo staff che non esita a definire Barbabella «un vecchio amico che ha condiviso con la sinistra prima e con il centrosinistra poi tutta la sua lunga carriera politica».

«Su quale idea di città potremmo confrontarci? - si domandano dal quartier generale del primo cittadino - Sul fumo di una progettazione che non sa trovare soluzioni concrete e che si ferma all’affermazione che ci vuole visione? Sì, quasi tutti hanno una visione, a parte Tardani e i suoi, ma poi, oltre alla cornice, i disegni della realtà, i problemi, li risolviamo come ha fatto Barbabella con la Piave da presidente di Risorse per Orvieto (la società che doveva gestire la ex caserma Piave, ndr)? Un mucchio di quattrini buttati via, uno dei motivi che ha contribuito alla vittoria della destra nel 2009. Il nostro amico, che pensa di essere il nuovo, ha governato la città in tempi felici, quelli della legge sulla Rupe, quando si gestiva la ricchezza. Poi è stato consigliere con Cimicchi e Mocio, proprio negli anni in cui purtroppo si producevano debiti, e non ci risulta che in quei dieci anni abbia votato contro i bilanci o affrontato il problema finanziario da capogruppo del suo partito. Ha raccolto nelle sue liste tanta gente nuova, e questo è positivo per la politica, ma anche residui di lotte politicanti, gente di destra e sinistra che non ha trovato spazio nei partiti in cui militava, qualcuno si candida addirittura per il quarto mandato. Alla faccia del nuovo. Quanto alla dipendenza da poteri esterni, pensando che si riferisca alla classe dirigente regionale, Germani è un esempio chiaro di affermazione civica e se è candidato è davvero per “tigna”, sua e dei suoi collaboratori, che non ha voluto abbandonare dopo cinque anni di proficua esperienza amministrativa».

Direttamente da Germani arriva invece la solidarietà al ragazzo aggredito a Morrano sabato pomeriggio mentre stava attaccando i manifesti elettorali di Roberta Tardani. «Non è stata sporta denuncia né conosciamo i particolari del fatto e quindi della sua gravità - dice - ma esprimiamo comunque solidarietà per il simpatizzante che si è ritenuto minacciato, convinti che non fanno parte della cultura democratica della città atteggiamenti violenti di qualsiasi intensità».

LA REPLICA DI BARBABELLA «Lo staff di Germani perde il controllo e deborda. Ma Germani tace». A stretto giro arriva la replica di Franco Raimondo Barbabella. «Che io abbia fatto politica lo sanno tutti - afferma - e tutti sanno che per aver agito per interesse della città e non per interesse mio sono stato combattuto anche con ferocia. Io so bene di non essere nuovo, ma nessuno mi potrà impedire di avere idee nuove o di fare progetti politici nuovi. E quello che stiamo portando al giudizio popolare per il rinnovo dell’amministrazione civica di sicuro lo è. Che allo staff di Germani piaccia o no è un progetto che parte da una visione per un ruolo rinnovato della nostra città nell’area territoriale di riferimento e con azioni mirate, coordinate, concretissime, basta leggere senza paraocchi, vuole uscire dal torpore e fermare l’evidente processo di “decrescita infelice” in cui stiamo avvitandoci. Su RPO invito lo staff, e prego Germani di non fare l’indifferente di fronte a questo, ad astenersi da ulteriori tentativi di mistificazione. Su questo vi sfido dovunque e in qualsiasi momento. Sapete chi ha impedito di andare alla conclusione di quel progetto serio e lungimirante e ancora parlate? Sapete della correttezza mia e dell’intero cda, riconosciuta con formula piena dalla Corte dei Conti, e ancora osate seminare zizzania? Quel progetto sta lì da anni: perché non l’avete mai utilizzato? Chi ha buttato via denaro? Avete deviato su iniziative bizzarre e dopo 12 anni avete realizzato il niente, solo il niente». 

POLEMICA SUL BANDO PER IL RODARI Intanto dal centrodestra, che lunedì sera ha ospitato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti, si leva la polemica sul bando di affidamento della gestione del Centro Rodari emanato nei giorni scorsi dall'amministrazione comunale ormai a ridosso della fine del mandato. «Ha veramente dell'incredibile - attacca Roberta Tardani - abbiamo assistito a 5 anni di assoluto abbandono del Centro Rodari, nonostante le continue sollecitazioni della consigliera del M5S Vergaglia, nominata dalle forze di opposizione in consiglio comunale rappresentante all’interno del cda. Diffidiamo l'amministrazione a pubblicare bandi in questi ultimi giorni di mandato che hanno solo il sapore di spot elettorali. Il dado è ormai tratto. Lascino a chi verrà dopo la responsabilità di agire dove loro non sono stati in grado di farlo». E la candidata sindaco prende spunto poi dal raid vandalico nel quartiere di San Giovenale, nella notte tra sabato e domenica, per rilanciare il tema della videosorveglianza. «Questa amministrazione - insiste - non è stata in grado di preservare Orvieto da episodi di degrado e inciviltà che rischiano di compromettere l'immagine della città. Sono anni che si attende l'installazione di un vero sistema di videosorveglianza. Dobbiamo mettere il decoro di Orvieto al centro dell’ azione amministrativa anche attraverso una nuova gestione della polizia municipale e questa sarà una mia priorità».



 
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