Ucciso da un pugno, da Sidney a Norcia
l’omaggio degli Sticky Fingers a Manu

Ucciso da un pugno, da Sidney a Norcia l’omaggio degli Sticky Fingers a Manu
di Ilaria Bosi
2 Minuti di Lettura
Sabato 9 Febbraio 2019, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 17:57
NORCIA - Una canzone, “Not done yet”, e una dedica: For Manu. È un omaggio a Emanuele Tiberi, il 33enne ucciso da un pugno a Norcia il 29 luglio scorso, il nuovo singolo degli Sticky Fingers, la band nata a Sindey più di dieci anni fa e molto popolare in tutto il mondo, con cui Emanuele ha collaborato, come tecnico del suono, durante le sue esperienze all’estero, prima di rientrare a Norcia. Il video che accompagna il brano è stato girato a Norcia e Castelluccio, i luoghi tanto cari a Manu, “l’amico  e fratello che non c’e più”. Su youtube (https://www.youtube.com/watch?v=Jn8GQ-dLrWg), a poco più di una settimana dalla sua uscita, il video ha già superato le 300mila visualizzazioni, ma soprattutto ha scaldato il cuore di chi Manu lo ha conosciuto ed amato: "Ecco come trasformare un lavoro, una collaborazione, un’amicizia - ha scritto la mamma del ragazzo sui social - in qualcosa di indimenticabile... Grazie ragazzi per continuare ad essere l’espressione di questa grande passione di Manu. La musica vi ha fatti incontrare, vi ha uniti e finché lo porterete nei vostri cuori, sarà come essere ancora in tour insieme".
IL PROCESSO
A colpire Emanuele, davanti a un pub di Norcia e senza che ci fosse alcuna lite in corso, è stato il suo coetaneo Cristian Salvatori, che dopo mesi di carcere ha ottenuto i domiciliari in una Casa famiglia del Riminese. Il giovane è accusato di omicidio preterintenzionale e il pubblico ministero titolare del fascicolo, Vincenzo Ferrigno, ha chiesto per lui il giudizio immediato. I difensori di Salvatori (il professor David Brunelli e l'avvocato Francesco Crisi) chiedono però una nuova perizia medico legale e a questa integrazione probatoria hanno condizionato la loro istanza per accedere al rito abbreviato, che in caso di condanna comporterebbe la riduzione di un terzo della pena. In aula, a Spoleto, si approderà il 21 febbraio, quando il giudice Margherita Amodeo dovrà decidere innanzitutto se accogliere la richiesta di perizia avanzata dalla difesa e finalizzata, di fatto, a superare le divergenze sul nesso causale tra il pugno sferrato da Salvatori e la morte di Tiberi, emerse dopo le consulenze tecniche di parte effettuate durante le indagini preliminari. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA