Rischiava di morire perchè non riusciva a prenotare le visite on line: la "Banca delle visite sospese" aiuterà il partigiano Magni

Rischiava di morire perchè non riusciva a prenotare le visite on line: la "Banca delle visite sospese" aiuterà il partigiano Magni
di Lorenzo Pulcioni
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 08:19


TERNI Il partigiano Renato Magni potrà prenotare la sua visita reumatologica. Grazie al Messaggero che ha raccontato la sua storia e alla 'Banca delle visite', piattaforma web che applica il concetto del 'caffè sospeso' in sanità. Staffetta partigiana durante la Resistenza, oggi 94enne con tutti gli acciacchi dell'età, aveva raccontato al nostro giornale la paura per non riuscire a prenotare la visita reumatologica di cui ha urgente necessità. «Non riesco più a vestirmi da solo - aveva detto - ho fatto la guerra e ora mi sento messo da parte».
Già perchè il Coronavirus ha di fatto bloccato le liste d'attesa per le visite specialistiche, di fatto sospese. Dopo il nostro articolo è partito il tam tam e in tanti si sono attivati per esprimere a Renato solidarietà e vicinanza. Ma c'è anche chi ha fatto di più. Il presidente dell'Ancescao di Terni, Lorenzo Gianfelice, che è anche presidente del Centro Sociale Guglielmi, filiale della Banca delle Visite a Terni, ha segnalato il caso di Renato Magni, allegando nella mail l'articolo del Messaggero. Nel giro di poche ore la risposta direttamente dall'ufficio centrale di Roma: «Caro Renato, abbiamo ricevuto la tua richiesta di sostegno. Ti contatteremo al più presto per concordare le modalità di erogazione della visita e per organizzare le disponibilità». La Banca delle Visite, è scritto nel sito ufficiale, «nasce per aiutare chi non può permettersi una visita medica a pagamento, chi non può attendere i tempi del Servizio Sanitario Pubblico, chi ha bisogno di cure immediate».
Un servizio che, grazie alle donazioni di privati cittadini e aziende, garantisce a singole persone bisognose e associazioni di volontariato l'accesso gratuito a visite mediche specialistiche e prestazioni sanitarie. Il protocollo di collaborazione tra l'Ancescao e la Banca delle Visite parte un anno fa. Spiega Lorenzo Gianfelice: «Anziani che non possono fare domande online si rivolgono a noi che agevoliamo questo percorso attraverso il quale è possibile erogare gratuitamente prestazioni sanitarie, visite e prenotazioni. Basta dimostrare che la persona ha problemi di accesso o ci sono lunghe liste di attesa. E' un servizio che abbiamo già sperimentato in passato risolvendo diversi casi. E' il primo che ci capita in epoca di Coronavirus». La Banca delle Visite contatterà direttamente il signor Magni attraverso le sue strutture convenzionate sul territorio. «Mi hanno chiesto l'impegnativa con la richiesta per la visita - dice sollevato Renato Magni - ora aspetto una chiamata che spero arrivi presto perchè quando si riapriranno le liste d'attesa ci saranno centinaia di persone che avranno bisogno, come me». Renato aspetta e intanto guarda la televisione. Lui che durante la guerra si occupava di rifornire le truppe partigiane sulle montagne di Stroncone. Che fece fuggire prigionieri e per questo è stato insignito della medaglia della Liberazione. Il partigiano che litiga con la tecnologia moderna «Bisogna essere informati con smartphone, pc e stampanti - dice - ma senza mio figlio non potrei». E per fortuna che come fosse un 'caffè sospeso' qualcuno ha pensato a prenotare quella visita per conto suo.

Litiga con la tecnologia e anche con il televisore, che è costretto a guardare per passare il tempo. Quel televisore dal quale ha seguito pochi giorni fa la liberazione di Silvia Romano. Per Renato Magni che la liberazione l'ha vissuta in prima persona tanti anni fa, oggi il senso di libertà ha il sapore di una visita prenotata. Grazie all'aiuto di chi non si è voluto dimenticare di lui.

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