Non cercate sempre il PIL nell'uovo

Non cercate sempre il PIL nell'uovo
di Italo Carmignani
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Venerdì 17 Giugno 2016, 12:29
C’è un motivo per cui nonostante l’economia stia ripartendo, l’occupazione sia fuori dal coma, il decollo resti solo una virtù aeroportuale. Nonostante l’ottimismo non sorrida più in maniera ebete, a oscurare il sole del progresso e della crescita sono ancora l’illusione pubblica, l’ostinazione burocratica e la mancanza di fegato. In Umbria le migliori performance (leggi prestazioni) le garantiscono le imprese manufatturiere con oltre venti addetti che hanno avuto l’accortezza d’investire in tecnologia e in macchinari. E se gli investimenti sono ripresi, il credito da concedere premia ancora i migliori, quelli che garantiscono alle banche un ritorno sicuro. Già, perché l’Umbria resta tra le prime regioni per sofferenze, con un tasso d’ingresso sopra il 5 per cento. In sostanza, una volta ottenuti i prestiti, le imprese fanno fatica a mantenere l’impegno della restituzione. Ma c’è una spiegazione: solo chi si è tirato fuori dal facile giro dei soldi pubblici e ha lavorato lontano dalle tentazioni dei consorzi e dei contributi a pioggia, ha una confidenza migliore con i soldi e il concetto d’impresa. Per questo lavora chi negli ultimi anni ha conquistato un mercato all’estero e chi ha misurato la capacità di aggredire il mercato interno facendo i conti solo sulle proprie forze. L’illusione di fare impresa con denari e metodi delle pubbliche amministrazioni ha ingannato speranze e reso sterili le idee. E sarà così fino a quando gli imprenditori non capiranno che quelle agevolazioni non stanno ingannando solo i contribuenti. Ma anche loro.
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