Nodo di Perugia, per il primo stralcio servono 490 milioni. Lavori in 7 anni. Ecco come saranno viadotti e galleria

Alcuni particolari del Nodino nel progetto Anas
di Luca Benedetti
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Mercoledì 29 Marzo 2023, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 08:42

La sfida del Nodino è tutta nei numeri: 490 milioni di spesa per l’opera e otto anni per vedere la fine di una partita certificata sulla carta già da vent’anni.
Regione, Anas e Cooprogetti, la società che ha vinto la gara per il progetto definitivo, fanno i conti, spiegano, guardano avanti con le date. Sotto a palazzo Donini ci sono i cartelli dei Comitati che quel Nodino vogliono sciogliere salvando Collestrada da viadotti e gallerie.
I numeri dicono che, parole dell’assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti Enrico Melasecche, i costi sono saliti verso i 490 milioni di euro. Per trovare i fondi che non ci sono, a palazzo Donini c’è ottimismo dopo l’ultimo vertice con il ministro Matteo Salvini. Legato a filo doppio c’è il nodo dei tempi. Melasecche punta a tagliare il nastro del cantiere con il primo colpo di piccone entro la fine della legislatura. Eppoi? Eppoi le date che portano alla fine dei lavori del tratto Madonna del Piano-Collestrada, le infila Marco Colazza (Anas): «A oggi, prima che venga affidato il progetto esecutivo e poi bandita la gara, soluzione che potrebbe anche essere realizzata con un appalto integrato, siamo sull’ordine dei sei anni e mezzo-sette. Poi dipenderà da quello che verrà chiesto a chi vincerà l’appalto, quali saranno i canoni dell’offerta». La somma è facile per dire che la sfida Nodino, durerà almeno otto anni. A fianco dell’assessore Melasecche, nella sala d’onore di palazzo Donini, il responsabile regionale di Anas Lamberto Nicola Nibbi.

I FLUSSI
I numeri diventano anche risposte ai dubbi di chi il Nodino non lo vuole. Nodino che getta un ponte anche sul futuro di quello che deve essere il Nodo. Tant’è che Anas è già al lavoro sulle procedure propedeutiche alla progettazione che arriverà con la bretella verso l’ospedale Santa Maria della Misericordia.
Quasi sette chilometri di percorso che, unendo Madonna del Piano a Collestrada, hanno spiegato i tecnici Anas, farà risparmiare tre chilometri di tragitto rispetto a quello attuale. E tornano i numeri del traffico che peserà di meno sulla direttrice della E-45 grazie alla mega variante: il 44% del traffico pesante e il 20% di quello leggero. Cioè 8.700 automobili e 1.600 mezzi pesanti al giorno. «I mezzi di cantiere che si muoveranno ogni giorno durante i lavori? Una parte infenitesimale di quello che ogni giorno insiste su Ponte San Giovanni. Che avrà benefici enormi dall’opera», ha voluto sottolineare l’assessore Melasecche.
La piattaforma stradale avrà un’ampiezza di 23 metri, il viadotto Tevere sarà lungo 660 metri e il viadotto Collestrada tra i 323 e i 340 L’impalcato dei viadotti sarà verde.

GALLERIA
Il nodo gallerie è quello più delicato. Perché c’è Collestrada da salvare, l’area Sic, il bosco e la falda. La canna dell’asse destro è lunga 2,242 chilometri di cui 1.650 metri in galleria naturale e 592 in artificiale. La canna destra è lunga, invece, 2,212 chilometri di cui 1,575 in galleria naturale e 637 metri in sede artificiale. Anas assicura: «Non ci saranno effetti sulla falda acquifera superficiale di Collestrada».
Il progetto è sottoposto alla verifica di ottemperanza e al Vinca, la valutazione di incidenza ambientale. Rispetto al primo passaggio Anas ha ricevuto il via libera sulle linee guida dal ministero dell’Ambiente.
Un altro tema caldo è quello di come avverrà lo scavo oer la galleria sotto Collestrada.

I tecnici assicurano che non verranno utilizzate mine. Mentre per quanto riguarda lo scavo il cantiere movimenterà 1,2 milioni di metri cubi e un milione verrà riutilizzato per realizzare l’intervento.

LA PROTESTA
Intanto fuori a palazzo Donini c’erano i cartelli della protesta. In rosso quello che non dovrebbe essere fatto tra Collestrada e Madonna del Piano, in verde le scelte leggere ritenute salva ambiente. Cartelli inalberati anche quanto i tecnici di Anas e l’assessore Melasecche sono entrati a palazzo Donini.

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