L'assessore Melasecche: «Caro Romizi sul Nodino sbagli: così perdiamo altri venti anni»

L'assessore Melasecche: «Caro Romizi sul Nodino sbagli: così perdiamo altri venti anni»
di Luca Benedetti
4 Minuti di Lettura
Sabato 24 Aprile 2021, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 11:47

PERUGIA - Assessore Enrico Melasecche, sul Nodino il sindaco di Perugia Romizi ci è andato giù duro. Come risponde?
«Interessante punto di vista. Quanto alla serietà è la prima volta in quasi trent’anni di onorata, irreprensibile carriera politico-amministrativa che mi si lancia una simile accusa. In genere tutti mi dicono esattamente il contrario. Neanche nei momenti più duri di contrapposizione politica, e ve ne sono stati, gli avversari politici mi hanno tacciato di poca serietà. Quanto alle fughe in avanti, credo che dopo venti anni di attese, con la situazione di Collestrada e di Ponte San Giovanni peggiorate “ai limiti del default”, parole non mie ma di un alto dirigente tecnico dell’Anas, con Romizi che in sette anni non lo ha mai rimesso in discussione, non so se dobbiamo aspettarne altri venti che in quella specie di camionabile, con il traffico assurdo che c’è, succeda qualcosa di grave».
Ma sul Nodino non è che ha detto “no” solo Romizi.
«Ricordo che in tanti ne hanno parlato. Per esempio Marco Squarta, Fdi, amico personale di Romizi, scrive entusiasta il 3 luglio 2020 “Finalmente il mini nodo si farà.... Una battaglia che ho portato avanti per anni dai banchi dell’opposizione”».
Possibile che a Palazzo dei Priori non sapessero nulla?
«Una pubblica amministrazione si esprime con gli atti. I due Prg di Perugia e di Torgiano, vigenti, che recepiscono quel progetto, costituiscono la programmazione regina per il governo di quei territori. Se non si voleva quell’opera risolutiva la si doveva espungere. A chi dice di cadere dalle nuvole ricordo che il 13.07.2015 è stato approvato dalla Giunta Marini, poi in aula il 15.12.2015, l’attuale Piano Regionale dei Trasporti che costituisce un dovere per me realizzare e che nessuno in questi anni e negli ultimi mesi ha minimamente rimesso in discussione».
Assessore Melasecche, sia sincero. Ne avete mai parlato fra di voi?Cioè con il sindaco Romizi.
«È un anno che se ne parla. Addirittura sei mesi fa, in un incontro a palazzo Donini alla presenza del sindaco di Terni Latini, la Presidente ha fatto, persino, scherzando la battuta a Romizi che doveva ringraziare me che abito a Terni da quarant’anni se Perugia poteva finalmente realizzare il Nodo».
Sicuro che il mondo delle imprese sia tutto con lei? Confagricoltura, per esempio, sembra avere un’altra idea.
«La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha finanziato l’intero progetto del Nodo con il preliminare del I stralcio (il Nodino) e con il progetto definitivo del II. L’Ance alcune settimane fa definisce il Nodo “opera irrinunciabile”. Quest’oggi prende posizione lo stesso Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria con frasi inequivocabili: “.. il problema deve essere finalmente risolto e superato. Attraverso la realizzazione di opere all’altezza che si chiamino Nodo o Nodino, con il primo che ovviamente sarebbe preferibile”. Concordo».
Assessore, però la politica oggi non è che sventoli la bandiera del Nodino?
«Non mi sembra. Matteo Salvini ieri mattina ha dichiarato che il governo deve ascoltare le Regioni per consentire la realizzazione delle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo. Concordo assolutamente. Fiammetta Modena, senatrice di FI e ispiratrice politica di Romizi, nel marzo 2019, con Romizi in piena campagna elettorale per il secondo mandato, presentava un’interrogazione all’allora ministro Toninelli dal titolo: “Nodo di Perugia, opera di decongestionamento ormai improrogabile” il cui testo è di una lucidità unica. L’attuale capogruppo in consiglio regionale del Pd, prossimo segretario del Pd, allora consigliere di opposizione a Romizi, presentò il 28.01.2017 una interrogazione dal titolo “Nodo di Perugia, arrivati i finanziamenti servono tempi rapidi per i lavori”. È cambiato qualcosa improvvisamente?».
Sul tavolo ci sono progetti alternativi?
«Di realmente alternativi non ne esistono. Ricominciare l’iter da zero significa voler affossare per sempre la soluzione del problema perdendo altri venti anni preziosissimi di possibile sviluppo, con 200 milioni per il I stralcio ed oltre 500 nel II. Ho detto e ripetuto fino alla noia che intendiamo chiedere la progettazione esecutiva del II stralcio Madonna del Piano-Corciano per poi inserire il finanziamento dell’appalto nel contratto di programma in via di riscrittura».
Il progetto di aumentare le gallerie di penetrazione cittadina?
«Pensare di risolvere il problema continuando a costipare auto ed autotreni dentro le quattro gallerie che penetrano nel cuore della città, con un inquinamento ambientale e acustico ragguardevole, può sostenerlo solo chi non ha un minimo di visione. Senza contare che la Soprintendenza molto difficilmente potrebbe autorizzare a sfondare la collina dell’Ipogeo dei Volumni e le altre».
Assessore e se il progetto Nodino si fermasse, lei cosa farebbe?
«Sia chiaro, qui di personale non c’è proprio nulla.

Con la presidente Tesei e l’intera giunta stiamo imprimendo alla Regione un passo che non si conosceva da tempo. La squadra di governo regionale formata dalla Presidente è di assoluto livello e mi trovo benissimo per cui sono sicuro che appena riusciremo a riveder le stelle tutti gli umbri apprezzeranno ancor di più il lavoro incessante che si sta portando avanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA