Nocera, dallo stoccaggio dei rifiuti
del terremoto del '97 a discarica abusiva

Nocera, dallo stoccaggio dei rifiuti del terremoto del '97 a discarica abusiva
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Venerdì 22 Agosto 2014, 12:54 - Ultimo aggiornamento: 13:04
NOCERA UMBRA - Da terreno per stoccare i rifiuti provenienti dalla demolizione di fabbricati danneggiati dal terremoto del 1997 a discarica abusiva con pi di 50.000 metri cubi di rifiuti. Questa la ricostruzione della Forestale. Sulla vicenda del sito individuato nei giorni scorsi in localit Casilini di

Nocera Umbra dagli agenti sono in corso indagini coordinate dalla procura della

Repubblica di Spoleto.

La discarica - riferisce il Corpo forestale dello Stato - sorge sull'area a suo tempo individuata dalla prefettura di Perugia e dal Comune di Nocera Umbra per lo stoccaggio dei rifiuti di demolizione, classificati come rifiuti speciali. Il conferimento di questi rifiuti - spiega ancora la Forestale - avveniva sotto la sorveglianza di personale dell'allora amministrazione comunale, che aveva in gestione l'intera area di stoccaggio di località Casilini.

Secondo la ricostruzione, nei primi anni 2000 il Comune di Nocera Umbra, tramite un consorzio e grazie a contributi regionali, avrebbe compiuto una prima bonifica dell'area asportando circa 100mila metri cubi di materiale dei 200mila all'epoca stoccati. Successivamente fu indetto un appalto per la selezione, la cernita e lo smaltimento delle macerie ancora presenti nel sito di stoccaggio, vinto da una ditta marchigiana, che nel 2006 aveva avviato la

lavorazione e la cernita dei rifiuti speciali, riuscendo a trattare circa 50.000 metri cubi dei 100.000 stoccati, poi i lavori si erano fermati, lasciando sul posto 50mila metri cubi di materiali mai avviati a trattamento.



I lavori - prosegue la Forestale - sarebbero dovuti terminare nel 2007, ma ad oggi rimangono ancora 50.000 metri cubi di materiali da avviare alle procedura di smaltimento, con l'area in evidente stato di degrado ed abbandono, anche per i continui scarichi occasionali di rifiuti di vario genere «da parte di ignoti», spiegano dalla Forestale.
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