Nobili contro il sindaco: «Non vendete
quei beni per risanare il bilancio»

Nobili contro il sindaco: «Non vendete quei beni per risanare il bilancio»
di Antonella Manni
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Sabato 7 Dicembre 2013, 19:45 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 11:06
SPOLETO - Gi le mani dall’azienda agraria di Giano: un lascito di Papa Leone XII con la clausola della destinazione di azienda agricola a sostegno delle attivit scolastiche della citt.

Dopo la pubblicazione del piano di rientro triennale per colmare le lacune finanziare del Comune, il marchese Lorenzo Pucci della Genga solleva un’obiezione che, se confermata, potrebbe far saltare l’impalcatura su cui si regge l’ipotesi stessa di risanamento. Che s’impernia in gran parte sulla vendita dell’azienda agricola di Giano, appunto, valutata 4 milioni e 400 mila euro (sarebbero già arrivate sei manifestazioni di interesse) e che quindi andrebbe a colmare quasi la metà del disavanzo di bilancio, calcolato sui 9.1 milioni di euro.

Se così fosse, dunque, il Comune non potrebbe vendere quella proprietà e non sarebbe esclusa neppure una rivendicazione da parte dei suoi eredi. Ma c’è di più: anche il palazzetto Della Genga, che si trova nella piazza omonima, potrebbe essere passibile di restituzione, «visto che rientra in quella donazione e che il Comune alcuni decenni fa ne ha modificato l’uso: da scuola lo ha adibito ad uffici tecnici comunali».



La storia

Della donazione di papa Leone XII si parla nel volume delle “Memorie aggiunte alla storia di Spoleto”, pubblicato nel 1886 da Achille Sansi. Nel testo si ricorda come il Papa fece dono del palazzo di famiglia con un Breve (questo il nome del documento pontificio) datato primo di marzo 1824 per collocarvi scuole elementari maschili e femminili, dotandole di una rendita annuale di settecento scudi per il mantenimento dei maestri e delle maestre. La rendita veniva appunto dall’azienda di Giano: «Una proprietà straordinaria – afferma Pucci della Genga – nella quale si produce vino e olio e che comprende anche un agriturismo oltre che l’abbazia di San Felice».



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