No vax, l'Ordine non si ferma: sospesi due infermieri

No vax, l'Ordine non si ferma: sospesi due infermieri
di Umberto Giangiuli
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Giovedì 23 Settembre 2021, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 18:44

L'Usl non molla e va ancora a caccia degli operatori sanitari no vax, gli irriducibili che hanno raggiunto quota diciassette tra medici, infermieri, pediatri ed altri operatori sanitari. E c'è anche una novità non di poco conto: due infermieri di via Bramante sono stati sospesi dall'Ordine provinciale degli infermieri, in seguito alla trasmissione dei loro nominativi, dopo che gli stessi non avevano giustificato al datore di lavoro la mancanza della regolare vaccinazione come previsto per legge. I due infermieri non si sono mai ricreduti fino ad arrivare alle estreme conseguenze.
«Proprio così - conferma Manuela Ruffinelli presidente della provincia di Terni degli infermieri- non appena ci sono giunti i nominativi abbiamo applicato la legge che prevede, appunto, la sospensione dall'albo. In sostanza non potranno più esercitare la professione in nessun posto. Ma c'è ne sono ancora tanti di questi no vax sia all'ospedale che in altre strutture sanitarie pubbliche e private- continua- una stima, per ora è difficile, ma nel video della manifestazione no vax che si è svolta a Terni erano presenti infermieri dell'Usl e del Santa Maria, professionisti anche conosciuti, i quali- conclude la Ruffinelli- non credo si siano ravveduti, ma i cui nominativi non sono ancora pervenuti».
Dall'Usl sono state inviate una settantina di lettere ad altrettanti operatori sanitari. Alcuni hanno già risposto alla missiva dando la motivazione del perché non si sono vaccinati, ritenuta esauriente dal direttore amministrativo di via Bramante Piero Carsili che li ha reintegrati dello stipendio, molti, invece, sono rimasti senza. In tutto, per ora, sono 17 ma si stima che se ne andranno ad aggiungere altrettanti. Per la stragrande maggioranza sono dipendenti dell'Usl 2 ed altri con un rapporto di lavoro a convenzione, comunque tutti operativi tra Terni, Foligno e Spoleto, il comprensorio dell'Usl 2.
Il presidente dell'Ordine dei medici Giuseppe Donzelli è particolarmente contrariato per la mancata comunicazione tra ordini strutture sanitarie e gli ordini professionali: «Tra gli ordini professionali, gli ospedali e l'azienda locale c'è uno scollamento totale. Sappiamo, per esempio, che all'ospedale di Terni ci sono un discreto numero di non vaccinati, ma la direzione non è ancora in grado di identificarli e mandarci i nominativi, cosa che vale anche per l'Usl, in particolare per i medici di base».
Nel mirino, infatti, ci sono anche i medici dei base con un rapporto di lavoro convenzionale con l'Usl «tra questi afferma un suo collega- ce ne sono alcuni che non intendo vaccinarsi pur essendo a contatto con i pazienti e su cui l'Azienda comprensoriale non ha ancora ricevuto da loro nessuna risposta sulla attuale posizione vaccinale». «Questi ritardatari lo dovranno fare affermano dagli uffici di via Bramante- altrimenti rimarranno senza stipendio, rischiando pure di venire depennati dall'ordine di appartenenza».
Conclude sempre il presidente dell'ordine dei medici Donzelli: «Abbiamo chiesto alle due aziende l'invio dei nominativi di chi non si è vaccinato per poi potere intervenire con la cancellazione dell'ordine professionale, senza ottenere nessuna risposta».
 

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