Terni, fuga dai matrimoni: la sala consiliare è chiusa per lavori, il "sì" si pronuncia nei borghi

Terni, fuga dai matrimoni: la sala consiliare è chiusa per lavori, il "sì" si pronuncia nei borghi
di Aurora Provantini
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Mercoledì 6 Luglio 2022, 01:50

TERNI - E’ fuga da Terni per dirsi sì con rito civile. Non potendo programmare il giorno più bello nella sala consiliare di Palazzo Spada, si guarda ai borghi più belli d’Italia: soprattutto a San Gemini, dove l’amministrazione offre (in convenzione) luoghi ameni come la chiesa sconsacrata di Santa Maria Maddalena, in alternativa alla stanza del sindaco Clementella, che comunque si affaccia sulla piazza centrale, con la chiesa di San Francesco da una parte e palazzo Canova dall’altra. Aver, di fatto, proibito ai ternani di convolare a nozze in quella più bella (sede del consiglio comunale), immersi negli affreschi fiamminghi di Karl Van Mander, ha fatto fare dietro front ad un buon 25 per cento di promessi sposi. Che si sono uniti in matrimonio lo stesso, ma fuori dal comune di residenza. Dei 66 riti civili celebrati a Terni nel primo semestre del 2022, la maggior parte è stato a costo zero al “Pentagono” (in Largo Frankl) e solo 6 si sono svolti in Bct, a 250 euro. Le richieste per il sito di maggior impatto paesaggistico, la Cascata delle Marmore, sono invece molto poche, anche in considerazione del costo: 750 euro per quello scenario mozzafiato. Una situazione, la fuga, determinata dall’impossibilità a programmare l’evento nella location «di maggior pregio», anche a detta dell’assessore al bilancio, al patrimonio e ai servizi demografici, Orlando Masselli. «Non v’è dubbio che è la più prestigiosa che abbiamo ed è anche quella che costa di meno (200 euro, ndr) - spiega Masselli - ma in attesa che inizino i lavori di adeguamento dell’impianto di amplificazione, registrazione e votazione elettronica, per un importo di cento mila euro, non può essere utilizzata. Credo però, che a fine intervento di riqualificazione, e quindi a partire da ottobre, potremo nuovamente celebrare i matrimoni a Palazzo». Tra i progetti di Masselli c’era quello di disporre, in convenzione, di altri siti di pregio della città. «Ed è quello che faremo nei prossimi mesi. Intanto, la Bct sta svolgendo un ruolo determinante: la sala XX Settembre sta riscuotendo un grosso consenso da parte dei cittadini». Un mese fa Alessandro Gentiletti ci ha celebrato le nozze di Federica Burgo e Luca Farinelli. E si è emozionato: «Gli arredi, le volte, la piazza, la storia di quel tempio laico della cultura, hanno contribuito a rendere unico l’evento». «Debbo ammettere che la Bct non è stata, come si dice, la prima scelta – racconta Federica - perché pensavamo di sposarci a palazzo Spada. Ma quando ci è stata proposta la biblioteca comunale, come alternativa, non abbiamo avuto dubbi». Addirittura, per Federica e Luca, poteva essere la prima scelta. «A saperlo». Con l’Auditorium del Carmine inagibile dal 2018 e la sala consiliare bloccata da gennaio 2022, ci si sposa “diversamente”, a Terni. Qualcuno ne approfitta per risparmiare, scegliendo di dirsi sì nella sala matrimoni dell’ufficio anagrafe. Qualcun altro cambia Comune. Dei riti civili celebrati nel 2021 (147), 63 si sono svolti a palazzo Spada. Segno che il luogo conta. E che i ternani ci tengono. Anche se, dati alla mano, ci si sposa sempre meno e ci si lascia sempre più. Il calo dei matrimoni è del 25 per cento. Mentre aumentano le separazioni: 90 nel 2021, 53 solo nel primo semestre del 2022.

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