«Egregio signor Ministro, egregio Presidente, vorremmo invitare i Vostri uffici e il Governo tutto a rimuovere l’obbligo di prenotazione per i piccoli musei e i monumenti nei giorni di sabato, domenica e festivi.»
E' questo l'appello che Marco Sciarra, gestore e titolare del Pozzo della Cava di Orvieto ha inviato al presidente del consiglio Mario Draghi e al Ministro per la Cultura, Dario Frasceschini.
«Vorremmo esortarvi - scrive Sciarra - a non fare di tutta l’erba un fascio, a considerare che non esistono soltanto i mega-musei delle grandi città, tarati su migliaia di stranieri al giorno da arginare sala per sala: esiste una rete di piccoli musei e singoli monumenti che sono l’anima delle proprie comunità.
Sono anch’essi luoghi della cultura, in cui non c’è bisogno di togliersi la mascherina perché non c’è niente da mangiare o da bere; in cui non c’è contaminazione perché è vietato toccare i reperti e si paga contactless o prenotando on-line anche la mattina per il pomeriggio; in cui non c’è rischio di assembramento perché gli ingressi vengono scaglionati secondo i turni e le prenotazioni, mandando via i visitatori in esubero se le strutture fossero affollate per i criteri dei protocolli, non dovendoli cacciare pur con tutte le stanze vuote solo perché non hanno prenotato il giorno prima.
Vorremmo invitarvi a costruire insieme una stagione nuova - continua Sciarra - nel nome della cultura e della sicurezza, dando la possibilità, a chi vuole e può (e ha lavorato e speso tanto per mettersi a norma), di riaprire secondo i protocolli nazionali e regionali ma senza l’obbligo della prenotazione retrodatata per i festivi e i prefestivi, così da consentire anche, in un periodo in cui non ci si può spostare troppo, di scoprire e riscoprire le bellezze che abbiamo a pochi passi da casa, magari sottraendoci agli assembramenti delle vie di struscio senza meta.»