Inquietante, come gli spari ai negozi da cui è partita l’indagine dei carabinieri coordinati dai pm Antonella Duchini e Gemma Miliani. Come le minacce «di stampo mafioso» giunte a tutti quelli che, una volta capito che il gioco cominciava a farsi pesante, volevano uscire dal giogo del gruppo-Procopio.
Un esempio per tutti. Lo racconta proprio uno dei testimoni che cercava di uscire dal giro del calabrese intorno al ristorante di Ponte Felcino. La donna racconta come lui fosse stato incaricato dal marito di lei, in quel momento in carcere, di spezzarle le gambe «per tremila euro».
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