Bovini infetti e marchi contraffatti:
maxi sequestro del Nas a Perugia e Terni

Bovini infetti e marchi contraffatti: maxi sequestro del Nas a Perugia e Terni
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Martedì 10 Giugno 2014, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 13:47
PERUGIA - Maxi operazione dei carabinieri del Nas di Perugia, diretti dal capitano Marco Vetrulli, nell'a,bito di allevamento e commercializzazione dei bovini.



Secondo quanto si apprende, sono in corso 78 decreti di perqusizione e sequestro, emessi dalla Procura della Repubblica di Perugia nell'ambito di un'indagine che ha portato alla luce l'illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi contraffatti e false dichiarazioni di razza pregiata.



Perquisizioni e sequestri in atto a Perugia e Terni ma anche ad Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L'Aquila, Potenza, Latina, Lodi, Matera, Padova, Pesaro, Ravenna, Rieti, Roma, Siena e Torino.



Dall’inizio della crisi è più che raddoppiato, con un aumento del 119 per cento, il valore dei sequestri effettuati nel settore delle carni perché adulterate, contraffate o falsificate, per un totale che è salito a 112,2 milioni di euro nel 2013 con ben 1649 persone coinvolte. È quanto afferma la Coldiretti Umbria nel commentare l’operazione dei Carabinieri del Comando per la Tutela della Salute in tutta Italia che ha consentito di sgominare un’illecita commercializzazione di bovini infetti con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata. Con la crisi - sottolinea Coldiretti - aumentano i rischi di frodi e sofisticazioni a tavola in Italia che può contare su un efficace sistema di controllo che ha consentito di conquistare primati in Europa e nel mondo in termini di sicurezza alimentare. Un impegno a tutela dei consumatori ma anche, in questo caso, del lavoro degli allevatori italiani impegnati a salvare dall’estinzione 145121 bovini di razze pregiate “Doc”, per i quali si è verificato un aumento record del 37 per cento dal 2000 secondo un’analisi della Coldiretti. Dopo che avevano rischiato la scomparsa, con la crisi della mucca pazza nel 2000 si è verificata una decisa inversione di tendenza verso il recupero delle razze storiche italiane e - precisa Coldiretti - la produzione di carne di alta qualità. Con un valore superiore ai 17,2 miliardi di euro, l’allevamento italiano - conclude Coldiretti - rappresenta poco meno del 35 per cento del valore dell’intera produzione del settore agricolo del Paese.



«Esprimiamo apprezzamento per l’indagine condotta dal Nas di Perugia - afferma Albano Agabiti presidente di Coldiretti Umbria - che consente di tutelare i consumatori e tutti quegli allevatori impegnati a valorizzare un importante comparto economico regionale e al contempo molte aree marginali del nostro territorio». In Umbria secondo elaborazioni Coldiretti, si registrano circa 3.000 aziende dedite all’allevamento di bovini con 55.000 capi; oltre 500 le aziende che allevano chianina per circa 15.000 capi. La zootecnia umbra rappresenta oltre un terzo della Produzione Lorda Vendibile agricola regionale, con le carni bovine che all’interno del comparto zootecnico rappresentano circa il 15% della PLV.

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