Narni, parto complicato causa gravi danni cerebrali al neonato: medico dell'ospedale condannata a risarcire 350mila euro all'Usl

Per i giudici la dottoressa, ora in pensione, «avrebbe tenuto una condotta gravemente imprudente e negligente nella gestione della partoriente e del feto»

Narni, parto complicato causa gravi danni cerebrali al neonato: medico dell'ospedale condannata a risarcire 350mila euro all'Usl
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 18 Novembre 2022, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 11:50

NARNI - Un parto complicato. Durante il quale è sopraggiunta una sofferenza respiratoria che ha causato gravissimi danni cerebrali al neonato, che da 13 anni è costretto a convivere con una importante disabilitàPer l’episodio, che risale al 2009 e che si verificò nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Narni, l’Usl Umbria 2 fu costretta a risarcire la famiglia del bambinoOra, a distanza di anni, la corte dei conti dell’Umbria presenta un conto altrettanto salato alla dottoressa presente al momento del parto.

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Che, per l'accusa, non avrebbe correttamente interpretato il tracciato, che manifestava chiari segni di allarme.
Maria Assunta Pucciatti è stata condannata a pagare all’azienda sanitaria locale di cui era dipendente 300mila euro. «Sulla somma rivalutata - si legge nella sentenza - vanno corrisposti gli interessi legali anno per anno dal momento della liquidazione». Il che fa lievitare la cifra da sborsare a 349mila euro.
La vicenda era finita all’attenzione della magistratura contabile dell'Umbria un anno fa, dopo che l’azienda sanitaria locale aveva subito l’esborso economico per risarcire il danno in occasione del parto che risale al gennaio 2009 all’ospedale di Narni.

La decisione
Per i giudici Piero Carlo Floreani, Rosalba Di Giulio e Pasquale Fava la dottoressa, ora in pensione «avrebbe tenuto una condotta gravemente imprudente e negligente nella gestione della partoriente e del feto (come emerge dalla consulenza medico-legale acquisita nel corso della procedura di pagamento che si è chiusa con una transazione), entrato in stato di grave sofferenza respiratoria, con conseguenziali lesioni cerebrali».
La dottoressa Pucciatti, difesa dall’avvocato Michele Tavazzi, ha richiamato la propria condotta diligente e prudente, sottolineando l’infondatezza della pretesa risarcitoria che era stata attivata dalla procura regionale.

In via istruttoria ha chiesto l'espletamento di una consulenza tecnica e, in via subordinata, ha chiesto l'esercizio del potere riduttivo dell'addebito. Dopo l’udienza dell’8 giugno scorso la delicatissima causa è stata trattenuta in decisione e ieri è arrivata la sentenza, che è stata decisa in camera di consiglio.

Il risarcimento
Per la corte dei conti dell’Umbria, l’azione risarcitoria che un anno fa è stata attivata dalla procura regionale, è fondata. «Dalla documentazione e dalle consulenze tecniche emerge come sia imputabile una condotta gravemente colposa, che ha determinato il danno riportato dal paziente e prodotto il pregiudizio indiretto alla finanza pubblica (in questo caso al patrimonio dell’Usl Umbria 2). Il rischio fetale ipossico durante il travaglio - si legge nella sentenza - avrebbe potuto essere scongiurato da un’attività prudente e diligente che avesse correttamente interpretato il tracciato, che manifestava chiari segni di allarme. Un’azione tempestiva - per i giudici - avrebbe certamente evitato il pregiudizio in danno del bambino, nato in condizioni gravissime».

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