COMUNI RICICLONI 2019 (i dati sono riferiti al 2018)
Quest’anno sono 17 i Comuni Ricicloni umbri (circa la metà in meno rispetto allo scorso anno per via dei criteri più stringenti utilizzati quest’anno). Tra le conferme vi è quella del capoluogo di provincia, Terni, e il comune di Narni che, pur cambiando categoria di fascia di popolazione, resta ai vertici regionali; tra le new entry invece si segnala nella categoria dei comuni più grandi, il Comune di Assisi, mentre tra i comuni medi Panicale, infine Valfabbrica tra i comuni piccoli. Un solo comune umbro, quello di Calvi dell’Umbria in provincia di Terni, è anche annoverabile tra i Comuni Rifiuti Free, ossia quelle amministrazioni che hanno contenuto la produzione pro capite di secco residuo (indifferenziato) e altri rifiuti a smaltimento al di sotto dei 75 kg/anno/abitante, e che sono state premiate anche a livello nazionale a Roma durante l’EcoForum di Legambiente.
Come noto, con il pacchetto europeo sull’economia circolare è cambiato il paradigma normativo comunitario e sono cambiati anche i criteri per entrare a far parte del gruppo dei virtuosi, quindi avere almeno il 65% di raccolta differenziata non basta più. I dati complessivi ci dicono che nella nostra regione la produzione di rifiuti urbani (RU) nel 2018 è stata di 460.523 tonnellate, di cui 291.997 tonnellate raccolte in modo differenziato. La produzione complessiva risulta in aumento rispetto all’anno precedente di 8.278 tonnellate e la raccolta differenziata ha quindi raggiunto la percentuale del 63,4% con un aumento rispetto all’anno precedente del 1,6%. L’aumento quest’anno è dovuto all’incremento omogeneo compiuto da tutti i sub-ambiti, che hanno tutti visto crescere la propria percentuale di RD di percentuali analoghe.
Il 2018 è stato anche l’anno in cui il capoluogo di regione, Perugia, ha finalmente messo mano all’estensione del modello di raccolta domiciliare porta a porta, ma a fare da traino a tutta la regione, sia in termini di efficienza che di efficacia, infatti resta il sub-ambito 4 del ternano, che continua a crescere portando la media dei comuni a una percentuale di differenziata del 72,6%.
COMUNI ricicloni. Ecco i Comuni più virtuosi dell'Umbria premiati da LEGAMBIENTE. Per stimolare le amministrazioni a migliorarsi continuamente e ad incoraggiare i propri concittadini a differenziare correttamente, Legambiente Umbria ha voluto introdurre un paletto all’interno dell’edizione regionale di Comuni Ricicloni: oltre all’obiettivo di legge minimo del 65% di raccolta differenziata e al limite di 75 kg di rifiuto indifferenziato prodotto annualmente da ciascun abitante posto da Legambiente per essere definito Comune Rifiuti Free, e quindi premiato a livello nazionale, la costola regionale dell’associazione ha imposto una percentuale di materiale non compostabile presente nell’organico inferiore al 5%, anziché del 10% come accadeva fino allo scorso anno. Per la redazione delle classifiche Comuni Ricicloni Umbria sono stati utilizzati i dati forniti dall’Osservatorio rifiuti di ARPA.
La classifica tiene conto della percentuale di raccolta differenziata e viene stilata in base alla produzione pro capite di rifiuto non differenziato a smaltimento.
Nella categoria Comuni sotto i 5.000 abitanti, i premiati sono tutti nella provincia di Terni e sono Calvi dell'Umbria con il 78,9%, Otricoli con 81,5 e Attigliano con l'80,5%. Calvi dell'Umbria è Comune rifiuti free a livello nazionale. Nella categoria Comuni tra i 5.000 e i 20.000 abitanti sono stati premiati Narni con 73,5%, Amelia con il 70,5% e Panicale al 67,5%. Nei Comuni sopra i 20.000 abitanti i migliori sono sono Terni al 74,3% e Assisi con il 71%.
L'Ecoforum regionale sui rifiuti è il momento più importante a livello regionale per fare il punto, dati alla mano, sulle questioni ambientali, economiche e sociali legate al ciclo dei rifiuti in Umbria.
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