David di Donatello al regista di Narni Lorenzo Tardella. Suo il premio per il miglior cortometraggio

David di Donatello al regista di Narni Lorenzo Tardella. Suo il premio per il miglior cortometraggio
di Francesca Tomassini
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Venerdì 12 Maggio 2023, 15:51

Lorenzo Tardella, 31 anni, di Narni, trionfa ai David di Donatello. Con "Le variabili dipendenti" vince il premio per il miglior cortometraggio. Un successo annunciato lo scorso 30 marzo, di cui però, come dice lui stesso, si è reso davvero conto soltanto quando mercoledì sera ha salito i gradini del palco agli studi Cinecittà Lumina di Roma per ritirare la statuetta. «Un antipasto, in verità - spiega con voce ancora emozionata - c'è stato già la mattina, quando noi candidati siamo stati ricevuti dal presidente Mattarella. Poi, la sera, il tappeto rosso, le interviste, le persone che hai sempre conosciuto solo sul grande schermo lì accanto a te. E' stata una bella botta di adrenalina. Non ricordo perfettamente cosa ho detto nei quaranta secondi a mia disposizione sul palco, ma so che sono riuscito a ringraziare chi mi stava veramente a cuore (Centro Sperimentale, Prem1ere film, Berlinale, Francesca Manieri e Gianni Amelio ndr) e ne sono felice».

Un'opera la sua, realizzata come saggio di diploma a chiusura del percorso di studi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. «Sui cinque finalisti - racconta Tardella - tre erano lavori provenienti dal Centro Sperimentale. Il mio film è la storia di una prima volta, una riflessione sul tema dell’ingresso nell’adolescenza, quando ci si inizia a interrogare sul significato dell’intimità. Lo spunto è arrivato da un episodio personale, che mi è accaduto quando ero un ragazzino». Un racconto di quindici minuti in cui Pietro (Simone Evangelista) e Tommaso (Mattia Rega), entrambi alle porte dell'adolescenza, si conoscono nel palchetto di un teatro mentre assistono a uno spettacolo. E lì che, protetti dal buio e avvolti dalle note di Vivaldi, si danno un bacio. Soltanto dopo, tornati a casa, lontani da una dimensione quasi onirica dove sembra che tutto sia permesso, cercheranno di capire se è stato solo un gioco o qualcosa di più. «E' un racconto non di trama ma di relazione - spiega ancora Tardella - con pochissime parole, fatto di sguardi e piccoli impercettibili gesti. Un'osservazione quasi entomologica che cerca di cogliere il momento del corto circuito. Di quando ci si rende conto di non bastare più a se stessi, e si comincia a cercarsi anche negli altri». Scritto a sei mani, Lorenzo Tardella, Elisa Pulcini e Mara Fondacaro, il corto è stato girato nell'estate 2021. «A parte gli attori e qualche esterno - precisa il regista - la troupe era interamente composta da studenti del Centro Sperimentale. Amici, con cui c'era già un affiatamento professionale». Da allora, il film ha iniziato un percorso festivaliero che l'ha portato in giro per mezza Europa. «L'anteprima mondiale - continua - è stata alla 72sima Berlinale - Berlin International Film Festival, nella sezione Generation. E' stato anche in concorso alla ventesima edizione di In the palace, importantissimo festival di cortometraggi (qualificatore Oscar) che si è tenuto a Pernik, Bulgaria». E poi Roma, Bologna, Praga, Londra, Leuven, per un totale, finora, di dodici stati, venticinque città, trentacinque proiezioni. Un successo che ha già stimolato nuove idee e progetti. «Insieme a Mara Fondacaro - chiude Tardella - ho scritto il trattamento di un lungometraggio che stiamo facendo leggere.

Un viaggio entusiasmante ma anche irto di difficoltà, soprattutto relative al fatto di trovare fondi per finanziare un'opera prima». 

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