Narni, il Comune riorganizza l'assistenza alle categorie che ne hanno bisogno

Una mensa della Caritas
di Marcello Guerrieri
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Lunedì 28 Gennaio 2019, 17:58
NARNI Niente più giro delle “sette case”, delle associazioni, delle mense, che distribuiscono aiuti di vario genere a chi ha bisogno. Il comune di Narni prenderà in mano la cabina di regia dell’assistenza cittadina, mettendo insieme le Caritas parrocchiali ed altre associazioni come, tanto per dire, La Banca del Tempo. Sonia Tiberti, l’assessore al sociale, ha le idee chiare: “Abbiamo fatto una prima riunione plenaria e siamo pronti a mettere giù il programma per una collaborazione che non c’è mai stata, il tutto in tempi brevi”. La prima mossa, d’accordo con il Garante per la Privacy, è stata quella di acquisire tutti i nominativi dei richiedenti, che si dividono, ormai equamente tra cittadini italiani e stranieri, richiedenti che arrivano quasi a duecento.
Una volta definito l’intero elenco, associazioni e comune si metteranno a tavolino per decidere come distribuire le risorse disponibili, in quali giorni ed in quale “sportello”. Risorse che non sono tante ma che potrebbero moltiplicarsi se tutti insieme avranno la forza di tirare dalla stessa parte. Dalla Caritas si plaude a questa iniziativa, specificando che le associazioni parrocchiali sono diversa cosa dalla caritas diocesana che muove grandi importi e numeri: nelle parrocchie lavorano su quanto il parroco lascia nella cassa la roccolta dei soldi ai funerali ed altre cerimonie; con quei denari gli addetti volontari si ingegnano ad acquistare al meglio nei supermercati con distribuzioni settimanali. La Banca del Tempo si appoggia spesso a cene di autofinanziamento, cosa che accade anche per le associazioni minori. L’abitudine ormai consolidata è allora che chi ha necessità vada in giro per ogni associazione raccogliendo prendendo tre – quattro pacchi a settimana; si parla comunque di piccoli importi perché ogni pacco alimentare al di là dell’olio d’oliva, è composto da molta pasta e latte: “Ma anche le piccole cose vanno organizzate perché ce ne sia sempre di più per tutti. Una sorta di card – spiega ancora l’assessore Tiberti – con la quale capire quelle che sono le esigenze reali di ognuno”. Esiste anche un problema della distribuzione dei vestiti usati in buono stato: a dire la verità la generosità dei narnesi è davvero grande, perché generosamente svuotano a favore di chi non ha, vestiti di tutti i tipi e di ogni stagione. L’ostacolo è lo spazio: senza la possibilità di mettere in maniera visibile ogni capo di vestiario e di calzature difficile che possano “andare” via come sarebbe auspicabile. “Mi impegnerò a trovare un locale adeguato per convogliare lì i vestiti coinvolgendo anche le associazioni degli anziani che potrebbero dare una mano in tal senso”. Continuerà invece con la diretta azione del comune la distribuzione dei pasti caldi, un servizio che ha una buona rispondenza anche se qualche volta gli “utenti” lamentano che il cibo arriva freddo: “Può essere anche vero – dice Tiberti – solo che specie in questa stagione una volta uscito dal ristorante, il cibo, per quanto coperto tende a raffreddarsi velocemente. Cercheremo comunque di migliorare anche in questo campo”
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