"Narni città teatro": all'Ala Diruta con Sabina Guzzanti, alla Rocca con l'omaggio a Morricone

"Narni città teatro": all'Ala Diruta con Sabina Guzzanti, alla Rocca con l'omaggio a Morricone
di Aurora Provantini
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Sabato 18 Giugno 2022, 01:30

NARNI - Con Francesco Montanari e Davide Sacco Narni non dorme mai. Dopo il debutto regionale di “Il Nero” della compagnia Occhisulmondo (il 17 giugno), il teatro Manini si trasforma in una piazza per “Scritti sull’arte” da Karl Marx. Via le poltrone: la platea diventa l’agorà da dove Sacco fa partire la sua rivoluzione di linguaggi. «Pubblico, attori e cantautori si ritroveranno, sabato sera, al centro del teatro in piedi». Sacco, regista e drammaturgo di “Scritti sull’arte” (che coinvolge i 99 Posse e la voce di Simona Boo), si prepara per la prima nazionale della performance prodotta da Lif, in esclusiva al festival “Narni città teatro” di cui è direttore artistico insieme a Francesco Montanari, alle ore 22 al Manini.
«Ai fini di una grande rivoluzione – introduce Sacco - nel momento in cui fosse veramente possibile applicare un metodo vero e concreto per rendere gli uomini liberi, che compito avrebbe l’arte? Karl Marx si pone questa grande domanda e, da uomo di cultura che ha letto Molière, i grandi classici latini e greci, l’opera shakespeariana, inizia una riflessione sulle singole opere, sul loro valore sociale intrinseco, dialogando con tutti i suoi fantasmi culturali». Nel ricco cartellone degli eventi, 28, non poteva mancare l’atteso appuntamento all’alba: un cult della manifestazione che, dopo Moni Ovadia e Ascanio Celestini, farà arrivare nel borgo medievale dell’Umbria del Sud, alle 5,30 di domenica, presso l’Ala Diruta (ex refettorio Sant’Agostino), Sabina Guzzanti nella veste di narratrice. Sarà una giornata, la terza ed ultima del festival, dedicata anche ai più piccini con la performance interattiva “Noir” alle ore 11 in piazza dei Priori, a cura del Circo Bipolar, con Shay Wapniaz e Costanza Bernotti. Ma è, appunto, l’ultima data del “superfestival”. E, dunque, si inizia con Sabina Guzzanti e si termina con il concerto alla Rocca Albornoz dedicato a Morricone, a cura del collettivo “Parioli Theatre Club” e dei musicisti Patrizio Destriere, Claudio D’Amato, Giuseppe Civiletti e Giampaolo Scatozza (sold out da maggio). L’orario dell’omaggio a Morricone (domenica 19 alle 21,30) consente al pubblico di assistere anche a “Uno spettacolo di fantascienza. Quante ne sanno i trichechi”, scritto, diretto e interpretato da Liv Ferracchiati, in scena insieme ad Andrea Cosentino e Petra Valentini, alle 19 al Manini, in cartellone grazie alla collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria. Lo spettacolo propone uno scenario surreale in cui è in corso la fine del mondo. «Un rompighiaccio è direttao al Polo Sud, i trichechi rotolano giù dalle rocce e l’asse del mondo si sposta, squarciando la Terra nel mezzo. Così gli esseri umani restano soli con sé stessi».
Nel testo di Liv Ferracchiati, lo spostamento dell’asse della Terra si fa metafora della necessità di uno spostamento del punto di vista comune, partendo dalle questioni ritenute più ovvie: «Perché dividiamo il tempo in 24 ore e non in 48 mezz’ore? Perché tingersi le labbra di rossetto è un’attività da considerarsi femminile, e pitturare una parete è maschile? Se l’uomo togliesse, strato dopo strato, tutti i segni che lo raccontano, cosa ne rimarrebbe?».
Poco prima, alle ore 18, la sala consigliare accoglie Francesco Brandi, protagonista e autore dello spettacolo “La fine della Grecia”, diretto da Riccardo Sinibaldi, in una produzione firmata Cardellino. La pièce racconta la storia di un quasi quarantenne che, con un’azione plateale e drastica, decide di stravolgere la sua esistenza passiva e arresa. “La fine della Grecia" è un testo che, in chiave ironica, invita gli spettatori ad un esame di coscienza, per interrogarsi rispetto alle proprie difficoltà e infelicità, acclarate dall’improvvisa pandemia : è davvero sempre e solo colpa di qualcun’altro, di qualcos’altro? Siamo sicuri di essere sempre e comunque privi di responsabilità? Insomma, la programmazione consente di assistere all’uno (Uno spettacolo di fantascienza) o all’altro (La fine della Grecia) prima del gran finale alla Rocca.

E dopo, magari, aver preso parte, alle ore 15 in piazza dei Priori, al focus sullo spettatore a cura di “Spettatore Professionista” e “Ateatro”. All’incontro saranno presenti Oliviero Ponte di Pino e Stefano Romagnoli, per la presentazione del “Manifesto dei diritti e dei doveri degli spettatori”, a partire dal Manifesto elaborato nel corso del 2021, frutto del confronto tra spettatori, operatori, giuristi.

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