Movida selvaggia, c'è chi spende seimila euro contro i ragazzini terribili

Movida selvaggia, c'è chi spende seimila euro contro i ragazzini terribili
di Egle Priolo
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Lunedì 22 Giugno 2020, 15:11
PERUGIA - «Altro che Covid, qui ci prendiamo il colera». La provocazione arriva da piazzetta Alfani dove anche quest'anno è iniziata la guerra contro i ragazzini ubriachi, che usano quell'angolo di centro storico come fosse il bagno di una stazione. E ogni domenica mattina «non si sa dove mettere i piedi per evitare fiumi di urina, chiazze di vomito, bottiglie e bicchieri buttati ovunque. Tutte le promesse che ci sono state fatte in questi anni sono ancora lì». Parola dei residenti della zona, il cui disagio ormai da un anno è confluito nel comitato Etruscamente, che si fa portavoce delle problematiche di chi vive e lavora tra via Bartolo, piazza Ansidei e via Ulisse Rocchi. Nel mezzo, tutti i vicoli che diventano il luogo di ritrovo per quelle sigarette proibite e soprattutto l'alcol che i locali (non tutti) rifiutano di servire vista l'età e che, allora, si porta da casa.

Lo dimostrano i resti del vino in cartone e le bottiglie di birra da 66 chiaramente da market abbandonate dopo una nottata di bagordi. Di cui gli shottini a pochi euro sono solo l'antipasto. «I locali che vendono alcolici a prezzi modestissimi e senza chiedere i documenti sono diversi – dicono i residenti -. Basta fare un giretto il sabato sera per individuarli facilmente».
Il Comitato lo sottolinea però chiaro e tondo: «Noi non chiediamo la chiusura dei locali. Rispettiamo e ringraziamo chi lavora per bene. Vogliamo solo che tutti rispettino le regole. Per far vivere dignitosamente chi abita qui intorno». Perché secondo i racconti dei residenti, i ragazzi arriverebbero alla mezzanotte carichi di alcol, ma non sbronzi. Il peggio arriverebbe dopo, con i rinforzi, appunto, comprati nei supermarket. Con vino, birra e superalcolici da bere lontani da sguardi indiscreti. Sotto le loro finestre.
«È per questo – proseguono – che avevamo chiesto più sorveglianza e controlli. Purtroppo la telecamera promessa ha l'obiettivo appannato, è vecchia e non si vede nulla. E non spaventa nessuno. Forse sarebbe il caso di iniziare a fare le multe in giro per chi urina in mezzo alla strada: se a casa di questi ragazzi iniziano ad arrivare i bollettini salati magari ci pensano anche i genitori a farli smettere. Siamo disposti anche a contribuire a pagare un vigilantes, ma insieme ai locali e al Comune, non possiamo sobbarcarci noi tutta la spesa: saremmo vittime due volte. Sono queste le cose che chiediamo, non le chiusure: misure di buonsenso, che ci aiutino a vivere bene».
Perché dopo le bevute, chiaramente, vengono gli schiamazzi. «C'è chi di noi pensa di vendere casa e chi va al mare il fine settimana per riuscire a dormire – continuano -. Ma anche chi per evitare di passare insonne tutte le notti estive ha speso per seimila euro per comprare tre finestre in pvc che non fanno passare i rumori. Seimila euro per l'inciviltà di questi ragazzi». Nei racconti di chi abita con finestre e balconi in quella parte di centro, infatti, il peggio arriva ben oltre la mezzanotte. «I locali chiudono – spiegano i residenti – e i ragazzini vengono a rintanarsi in mezzo a questi vicoli, a fare come fossero a casa loro. Per questo chiediamo che i controlli vengano fatti dopo quell'ora: è inutile fare i turni alle otto di sera, quando non c'è nessuno e soprattutto non è il momento degli eccessi».
IN OSPEDALE
A proposito di eccessi del fine settimana, sabato sono arrivati a farsi curare dai medici del pronto soccorso un uomo e una donna residenti a Perugia e Assisi per le conseguenze di alcune percosse.
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