Mostro di Foligno, Chiatti lascia il carcere
E' stato trasferito in una residenza speciale

Mostro di Foligno, Chiatti lascia il carcere E' stato trasferito in una residenza speciale
2 Minuti di Lettura
Venerdì 4 Settembre 2015, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 17:39
FOLIGNO - Arriverà sabato mattina in

Sardegna Luigi Chiatti, noto come il Mostro di Foligno: trascorrerà i prossimi tre anni nella Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) inaugurata lo scorso 23 luglio a Capoterra, a pochi chilometri da Cagliari.

La struttura dispone di un massimo di 16 posti letto, due dei quali riservati alle donne. È stata creata come una comunità con stanze singole o in comune, spazi per guardare la televisione e un cortile. Garantita la massima sicurezza. La Rems di Capoterra è dotata di vetri blindati antisfondamento e antiproiettile e recinzione anti scavalcamento. Il servizio di vigilanza è garantito dalla presenza di guardie giurate. Chiatti ha lasciato venerdì il carcere di Prato per essere nella Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, ex opg (ospedale psichiatrico giudiziario). Chiatti, difeso dagli avvocati Guido Bacino e Claudio Franceschini, era stato condannato all'ergastolo, poi ridotto a 30 anni per seminfermità mentale, per aver ucciso i piccoli Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci di 4 e 13 anni a Foligno. A luglio scorso il tribunale di sorveglianza di Firenze aveva stabilito il trasferimento di Chiatti, una volta finito di scontare la sua pena in carcere, in una casa di cura e custodia per un periodo minimo di tre anni. Chiatti dunque non torna libero. «Vorrei parlare con Luigi Chiatti...»: è l'auspicio espresso da Luciano Paolucci, il padre di Lorenzo, uno dei bambini uccisi da Luigi Chiatti. Che da tempo ha detto di avere «perdonato» il «mostro di Foligno». «Direi a Chiatti - ha detto Luciano Paolucci - di togliersi di dosso tutte le brutte cose della vita, tutte le difficoltà che ha incontrato. Non c' è bisogno di uccidere». Le famiglie delle vittime di Chiatti «temono che il trasferimento di Luigi Chiatti in Sardegna, all'interno di una residenza sanitaria, costituisca un mero ripiego». Asottolinearlo è il loro legale, l'avvocato Giovanni Picuti. «Il fatto che si sia scelta un'isola - sostiene Picuti - dimostra i timori del magistrato in ordine alla concreta possibilità di recidiva, ma non risolve il problema. L'Ordinamento, prima di sperimentare la guarigione dei criminali psichiatrici, ha il dovere di garantire il loro internamento e l'incolumità delle persone. Siamo di fronte alla manifesta incapacità dello Stato di porre in atto provvedimenti di corretta politica giudiziaria - conclude Picuti -, così come ragionevolmente auspicati dalla generalità

dei cittadini».
© RIPRODUZIONE RISERVATA