Morte di Carlotta, gli esami del sangue scagionano l'amica

Carlotta Martellini su Instagram
di Egle Priolo
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 06:58 - Ultimo aggiornamento: 07:01
PERUGIA - L'amica di Carlotta Martellini, quella che era alla guida della jeep finita fuoristrada nell'incidente in cui la diciottenne ha perso la vita a Mykonos, non era né ubriaca né sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Dopo oltre due mesi dalla tragedia che ha scosso Perugia e Solomeo, sono infatti arrivati i risultati delle analisi del sangue effettuate in Grecia poche ore dopo quella maledetta curva e quegli scogli che hanno spento il sorriso di Carlotta.

Risultati che sono stati inseriti nel fascicolo che, nelle prossime settimane (comunque entro novembre), il pubblico ministero greco porterà in aula per una specie di udienza preliminare in cui scoprirà le carte sul materiale che sostanzia tutte le sue accuse. Sul banco degli imputati, praticamente per prassi, ci sarà la diciottenne perugina che guidava la jeep verde finita sulla costiera rocciosa prima che anche la seconda la seguisse, per fortuna senza che le altre quattro amiche di Carlotta si ferissero in modo grave. Che il suo stato psicofisico non fosse alterato certamente alleggerisce la posizione della giovane, anche se il peso sul cuore non passerà mai.
Intanto comunque è lecito supporre che, come emerso dai primi momenti della tragedia dello scorso 24 luglio lungo la provinciale Agios Stefanos-Fanari, il pubblico ministero punterà il dito anche contro altri responsabili. Dall'autonoleggio che ha affittato due auto a ragazzine appena diciottenni, mentre in Grecia non è possibile noleggiarle a minori di 21 anni, fino alla compagnia di assicurazione che avrebbe emesso la polizza su auto che, per la loro età, invece andavano rottamate. Senza considerare l'eventuale responsabilità dei gestori di quella provinciale, sprovvista di luci e dall'asfalto sdrucciolevole. Di certo, non è stata chiesta una consulenza sulla dinamica dell'incidente, segno che il pubblico ministero ha già chiaro in mente quali possano essere i motivi per cui dopo una curva a ridosso sul mar Egeo un'auto con a bordo quattro ragazze - che festeggiavano tre maturità classiche e i 18 anni di Carlotta appena compiuti – possa essere finita su quegli scogli. Carlotta non aveva la cintura di sicurezza e stava dormendo, non è riuscita neanche a contrastare il suo tuffo verso la morte, con la botta contro le rocce che l'ha fatta letteralmente volare come un foglio di carta.

Adesso, quindi, parola al magistrato greco e alla sua sintesi investigativa, dopo le indagini svolte dalla polizia di Mykonos, svegliata alle due di notte di quel maledetto venerdì. Quando Carlotta – la più piccolina - e le sue sette amiche del liceo Mariotti stavano tornando nel loro appartamento dopo una serata al Tropicana: l'ultima sull'isola greca visto che in giornata avrebbero dovuto prendere l'aereo che dopo una settimana di vacanza le avrebbe dovute portare a Fiumicino e da lì a Perugia. Invece la stella di Carlotta, pronta al quinto anno del Giordano Bruno e che aveva festeggiato la maggiore età poche ore prima di partire per la Grecia, si è spenta su quella provinciale, lasciando nello sgomento e nel dolore papà Maurizio, mamma Cristina, la sorella Diletta e il fidanzato Emanuele. Proprio lui, nell'ultimo post su Instagram con la foto della festa da principessa di Carlotta al Barton park, aveva scritto della sua «bimba» cresciuta. Il profilo è fermo a quel giorno, come se il tempo si fosse fermato. Un profilo da sfogliare e su cui piangere, davanti ai loro baci e al loro amore. Che resterà per sempre, anche adesso che Carlotta, principessa sfortunata, non c'è più.
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