Si muore troppo per una mobilità
urbana fatiscente: i Comuni chiariscano

Si muore troppo per una mobilità urbana fatiscente: i Comuni chiariscano
di Ruggero Campi
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Mercoledì 8 Novembre 2017, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 10:33
Ricordate? Il primo a cogliere l’attimo fu l’assessore presso il Comune di Perugia Bazzarri, subito dopo (nel 2015) imitato dai colleghi della giunta successiva. C’è chi ha abbinato il “fatto” al dinamismo politico e culturale dei governanti del momento chi, invece, ha ricondotto il tutto al miracolo che si materializza sempre nello stesso periodo, un po’ come il sangue di San Gennaro.
E anche quest’anno, in occasione della ricorrenza dei morti e dei Santi il miracolo si è ripetuto con la peculiarità di interessare luoghi diversi. Alcune strade del Comune di Perugia sono state asfaltate e la mobilità a due e quattro ruote ne ha indubbiamente beneficiato. Ad essere precisi, si è trattato di un miracolo mirato che non ha interessato le vie interne come ad esempio via degli Olivi, del Beato Egidio, Fuori le mura... ma così vanno le cose anzi, le strade: prima la viabilità principale poi quella secondaria. Ed è anche giusto. 

Tutti però si aspettavano il rifacimento (rectius: il miracolo) del manto stradale della salita (o discesa che dir si voglia) di Casaglia, dal chilometro zero, vale a dire dal Cimitero - bivio per Montevile - fino a Ponte Valleceppi. E l’aspettativa non era alimentata da sterile polemica, ma da una vera e propria esigenza di sicurezza stradale. Manco a dire che si tratti di una stradina di poco conto, è una direttrice super sfruttata  “da” e “verso” Perugia, percorsa ogni giorno da migliaia di auto e moto. Due anni fa ci fu una timida sistemazione del breve tratto vicino alle scuole, poi più nulla. Non sarà sfuggito a chi ci transita il dislivello nel manto stradale (una voragine asfaltata) subito dopo il cimitero, quando chi scende verso Casaglia è costretto a spostarsi sulla carreggiata opposta. Senza con ciò né dimenticare né derubricare l’altra famosissima buca che ebbe l’onore di un intero Autofocus, Sobbalzona, sempre nella discesa di Casaglia, quasi in fondo vicino all’incombente frana, la quale è ancora lì dopo varie “secchiate” di catrame buttate alla meglio.

Sempre meglio che avventurarsi per via Ripa di Meana, dove dopo il consultorio bozze e buche attendono sogghignanti motociclisti e automobili con assetto sportivo. Ricordiamoci tutti che le strade sono il primo supporto alla sicurezza stradale. Le infrastrutture stradali devono essere al centro di un continuo e serio programma di ammodernamento che non deve esaurirsi nella sola attività di manutenzione, troppo spesso inadeguata soprattutto nei centri urbani dove si concentra la maggior parte degli incidenti. Non per citare le tristi statistiche, ma nel 2016 nella provincia di Perugia dei 28 morti per incidente stradale, ben 13 sono riferibili alla mobilità urbana, e le strade - segnaletica inclusa - hanno il loro peso anzi responsabilità, insieme ai dirigenti della Pubblica amministrazione che se ne dovrebbero occupare. E non continuate a dire che mancano le risorse: queste per l’innalzamento degli standard di sicurezza delle strade sono già in parte disponibili. Per legge i proventi delle multe devono essere destinati al miglioramento della mobilità, ma ciò evidentemente non sempre accade. 

Sarebbe un atto di buona amministrazione, prima ancora che di trasparenza, che i Comuni umbri, e Perugia per prima, rendessero noti ogni anno le entrate da “multe” e la loro destinazione. Non mi sembra una missione impossibile, forse è solo antipatica perché avrebbe il pregio di far emergere situazioni non immaginabili da parte del comune cittadino. La sfida è lanciata. Vediamo quale sarà il primo Comune umbro a rispondere, in maniera credibile, ovvio.
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