Montreux Festival slitta di un anno,
ore contate per Umbria Jazz 2020

Montreux Festival slitta di un anno, ore contate per Umbria Jazz 2020
di Michele Bellucci
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Sabato 18 Aprile 2020, 10:05
PERUGIA - “Le Montreux Jazz Festival 2020 est annulé… Rendez-vous en 2021!”. Con un annuncio pubblicato sia sul sito che sulla pagina Facebook ufficiale, il Montreux Jazz Festival ha annunciato ieri che, per la prima volta in 53 anni di storia, quest’anno la rassegna non si terrà come previsto. Slittamento di un anno, rinvio al 2-17 luglio 2021. Ovviamente alla base della decisione c’è il perdurare dell’emergenza Coronavirus e, dopo l’annuncio di giovedì del Conseil Fédéral svizzero con i provvedimenti che verranno presi nei prossimi mesi, gli organizzatori hanno dichiarato che “le preoccupazioni per la salute pubblica hanno la precedenza su tutte le altre considerazioni”.

Una notizia che era nell’aria e che appare come l’ennesimo indizio verso il rinvio del festival “cugino” di Montreux, ovvero Umbria Jazz. Una connessione storica non solo in termini di prestigio, ma anche legata ai grandi tour degli artisti internazionali che spesso scelgono di passare in Europa proprio durante le prime due settimane di luglio data la concomitanza delle due kermesse. Montreux si sarebbe tenuto dal 3 al 18 luglio 2020, Umbria Jazz dal 10 al 19. Ad esempio una delle star più attese a Perugia quest’estate, Lenny Kravitz, si sarebbe dovuto esibire il 10 luglio in Umbria (e al momento nulla attesta il contrario, ndr) per poi salire sul palco del festival svizzero il 13. Solitamente la sostenibilità di un tour del genere è legata allo svolgersi di varie date consecutive in un periodo di tempo concentrato, quindi se iniziassero a saltare parecchi appuntamenti per causa di forza maggiore gli stessi management dei grandi artisti potrebbero valutare l’annullamento dei tour.

È questo al momento il tema centrale, probabilmente il principale motivo che spinge il board di Umbria Jazz ad attendere ancora. Una decisione ufficiale da parte di Governo e Regione Umbria, un po’ come accaduto a Montreux, significherebbe avere una giustificazione inoppugnabile di fronte ai contratti firmati con i big in cartellone. Ci sono in ballo cifre importanti, a partire dagli anticipi già versati da Uj per bloccare gli artisti; se un management straniero insistesse perché venisse onorato il contratto sarebbe difficile non rischiare di sostenere le penali previste, Coronavirus o no. Diversa la situazione se diventasse fuorilegge realizzare il concerto sul territorio italiano. Così, dopo il recente annuncio che l’Umbria Jazz Spring a Terni, programmata dal 21 al 24 maggio, è stata rimandata a causa dell’assenza delle condizioni di sicurezza causate dalla pandemia, si fanno sempre più netti i contorni del quadro che attende gli appassionati di jazz di tutto il mondo e l’Umbria nel suo insieme: Umbria Jazz 2020 (molto probabilmente) verrà rimandata.


 
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