Montecastrilli, multe salasso per tanti
a causa di una svista al ricevimento

Autovelox lungo una strada comunale
di Elena Frasconi
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Domenica 22 Giugno 2014, 21:39
MONTECASTRILLI - Tutta colpa di una svista. Per pi di un centinaio di automobilisti la multa per velocit eccessiva diventata un vero salasso. «Oltre i soldi già pagati due anni fa per una multa, adesso la beffa». Lo dice sconcertato il signor Antonino Giamminonni, davanti alla cartella esattoriale che ha ricevuto da Equitalia. Un’altra stessa e impensabile multa (con tanto di aggravi e interessi), per aver omesso di versare 3 euro e 30 di spese postali a suo tempo.

Spese, che non hanno estinto la contravvenzione e che ora è costretto a ripagare, perché per il Comune di Montecastrilli è questa la prassi. Come riferisce senza mezzi termini il tenente responsabile della municipale, Paolo Bussolotti. Una prassi che ha colpito centinaia di automobilisti, tutti accusati di non aver letto quella postilla in fondo al verbale. E tutti raggiunti dalle cartelle di Equitalia.

Era il 23 settembre 2012 il signor Giamminonni è stato immortalato dall’autovelox fisso del Comune di Montecastrilli posizionato lungo la Tiberina per eccesso di velocità. Settantuno chilometri orari su un tratto con limite sessanta all’ora. Più di un mese dopo e ricevuto il verbale di accertamento per la violazione, compila il bollettino postale, paga e mette via il versamento. «Chi ci aveva fatto caso - assicura il signor Antonino Giamminonni – a quella postilla del verbale». E come lui, tanti altri automobilisti che percorrendo quella strada sono stati sanzionati due volte per una stessa infrazione: per la distrazione al volante e per la svista di lettura su quel verbale.

«Costate così salate - sostiene il signor Alessandro Marcelli che da 150 euro di contravvenzione ha dovuto sborsarne 270 all’Equitalia - se ci delle regole, per carità è giusto rispettarle ma qui mi sembra un po’ troppo. Che aspetta ancora una risposta via mail certificata, dal comando di Montecastrilli.

«Abbiamo la fila in ufficio per simili contestazioni, relative a contravvenzioni degli anni che vanno dal 2009, 2010, 2011 e 2012 - spiega il tenente Paolo Bussolotti – ma il nostro modus operandi è così da sempre e non facciamo altro che applicare la legge». Nessun aumento o abuso dunque, si difendono dalla Municipale che chiarisce quanto su spese di accertamento e notificazioni ci sia una procedura chiara, che non sembra transigere stando al Codice della Strada.

«E’ come pagare un bollettino sbagliato – specifica Bussolotti – alla pari è considerato un adempimento che non estingue la sanzione; se dopo sessanta giorni non viene saldata la posizione scatta il raddoppio o massimo edittale, si tiene di conto la metà del totale e sottraendo la cifra versata trattenuta in acconto, si residua la somma».

A far lievitare sarebbero di contro - non tanto i tre euro e trenta perché a riscuotere la contravvenzione è stato qualcun altro rispetto al destinatario - ma l’imposta degli aumenti annui del 20% per legge statale.

«E ci mandassero allora un avviso di sollecito di pagamento bonario, almeno - ribatte qualcuno con la signora Daniela, mentre aspetta di parlare con gli agenti – di modo che prima che scatti chissà che altro, riduciamo o per lo meno conteniamo le spese già di per sé esorbitanti».

A far arrabbiare ancor di più gli automobilisti l’ultima sentenza del 30 aprile della seconda sezione civile della Cassazione in materia sulla non chiarezza e sul il principio di legalità della clausola discussa. Ma serve a poco: «Perché noi - replica il tenente - abbiamo iscritto a ruolo le contravvenzioni, ad Equitalia, prima del 30 di aprile 2014 e non potevamo fare diversamente».

Intanto, impazza il malcontento, si annunciano ricorsi ed autotutele oppure ci si rassegna.
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