Montecastrilli e Avigliano Umbro, oltre 2500 mutuati rischiano di rimanere senza medico di famiglia

Montecastrilli e Avigliano Umbro, oltre 2500 mutuati rischiano di rimanere senza medico di famiglia
di Francesca Tomassini
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Giovedì 24 Marzo 2022, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 07:42

Mutuati orfani del dottore. Oltre 2500 persone potrebbero rimanere senza "medico di famiglia". Questa la situazione che si sta materializzando nei comuni di Avigliano Umbro e Montecastrilli dove ben tre dei medici di medicina generale che prestavano servizio sul territorio sono o stanno andando in pensione e uno ha già più volte annunciato di volerlo fare al più presto. «Una situazione critica -ammette il direttore del distretto sanitario Narni Amelia Giorgio Sensini- a cui stiamo lavorando anche insieme ai sindaci di Avigliano e Montecastrilli, con i quali abbiamo avuto un incontro, sulla possibilità di individuare una persona incaricata. In questo modo, pur attingendo dalla graduatoria regionale e rimanendo nell'ambito del temporaneo, si bypasserebbe l'assegnazione zone carenti, una procedura lunga e complessa». Una questione spinosa quella delle zone carenti, soprattutto per il comprensorio amerino dove sembra che il tentativo di procedere alle assegnazioni sia andato deserto già un paio di volte. «Al vaglio -continua Sensini- anche l'ipotesi di distribuire i pazienti dei medici che vanno in pensione fra quelli ancora in servizio che non hanno raggiunto il massimale previsto (1500 mutuati ndr) ma si sta rivelando difficilmente percorribile. Ad oggi non c'è più l'obbligatorietà di aprire un ambulatorio nella zona in cui si presta servizio e se da un lato questo potrebbe invogliare i medici non massimalisti ad accettare anche pochi pazienti, dall'altro, per i pazienti, soprattutto gli anziani e quelli che hanno mobilità ridotta, si rivelerebbe un percorso ad ostacoli. La logistica del territorio rende fondamentale la vicinanza dell'ambulatorio al luogo di residenza». Per informare la popolazione, i mutuati nei due comuni e frazioni sono circa 7000, nelle prossime settimane è prevista un'assemblea pubblica. Intanto fra molti degli interessati dagli effetti dei pensionamenti, sono scattati i piani di fuga e i tentativi di riposizionamento. «Si tratta di un problema generalizzato su tutta la Provincia- ha spiegato il direttore generale dell'Asl Umbria 2 Massimo De Fino- su ventisei medici di medicina generale che sono andati in pensione al 31 dicembre siamo riusciti a rimpiazzarne solo 12». Panorama ancora più desolante sul fronte dei medici di continuità assistenziale, incarico che negli anni della pandemia ha visto colare a picco il numero delle disponibilità a prestare servizio. «Probabilmente- ha detto De Fino- una delle cause è l'ampliamento da parte delle università del numero degli iscritti al corso di Medicina Generale che ha determinato un calo sull'altro fronte». Un trend nazionale ma il cui risultato è tangibile anche sul comprensorio amerino-narnese dove solo nell'ultimo anno hanno chiuso i presidi di Otricoli, Calvi dell'Umbria, Acquasparta e Stroncone mentre quelli di Lugnano in Teverina e Castel Dell'Aquila sono stati unificati a quello di Amelia, e quelli di Alviano e Guardea sono finiti sotto Montecchio.

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