Terni, saltano i mondiali di tiro con l'arco
danno di un milione di euro per la città

Terni, saltano i mondiali di tiro con l'arco danno di un milione di euro per la città
di Lorenzo Pulcioni
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Domenica 5 Aprile 2020, 10:05

Il Coronavirus costa a Terni il Mondiale di Tiro con l'Arco 3D. Un danno per la città da almeno un milione di euro che si aggiunge agli eventi già cancellati: la prova nazionale cadetti di scherma, la tappa della Tirreno-Adriatico di ciclismo, il Memorial D'Aloja di canottaggio ed i campionati italiani giovanili di tennistavolo. La pandemia che ha costretto al rinvio nel 2021 delle Olimpiadi ha l'effetto di una valanga. Il consiglio federale della Federazione Italiana Tiro con l'Arco, riunito via Skype con in testa il presidente Mario Scarsella, il segretario generale Marcello Tolu e i nove membri del consiglio federale, tra cui il ternano Stefano Tombesi, non ha potuto far altro che prendere atto della situazione. «Tutte le attività si fermano fino a data da destinarsi spiega Tombesi tutti gli eventi del 2021 sono congelati, compreso il nostro mondiale che a questo punto verrà rinviato, probabilmente, nel 2022». E' quel probabilmente' che suona minaccioso. Perché la World Archery, la federazione internazionale, di cui l'italiano Scarsella è vicepresidente, scioglierà il nodo nella prossima riunione, ovviamente da remoto, il 9 aprile. Potrebbe farsi largo anche una clamorosa possibilità per la città di Terni. L'abbinamento nel 2022 di due eventi mondiali: specialità 3D e Tiro di Campagna: «Ma è un'ipotesi non percorribile spiega Tombesi ci vorrebbe un esercito di persone e almeno un mese di gare. Abbiamo dato la disponibilità per organizzare un evento, vediamo se lo confermano. Quel che è certo è il danno enorme dal punto di vista economico, senza contare che restiamo sempre nell'incertezza di come evolverà la pandemia in futuro. Slitta il nostro mondiale e saltano tutti i campionati italiani delle varie discipline perché il prossimo anno, ovviamente, si terranno solo le gare valide per la qualificazione olimpica». Il mondo dello sport fa i conti con i sogni infranti degli atleti e i danni economici, ingentissimi. Per la federazione italiana tiro con l'arco il mancato mondiale rappresenta una perdita secca di mezzo milione di euro. Per la città di Terni, come detto, compreso l'indotto portato dalle gare tra presenze negli alberghi e nei ristoranti, si parla di almeno un milione di euro. Un milione di euro è anche la stima per la cancellazione degli eventi dallo scorso mese di marzo. Il Memorial D'Aloja avrebbe portato tra le ottocento e le mille persone. E restando al canottaggio, solo l'addio della nazionale rumena che si allenava a Piediluco è costato centomila euro. Le gare di tennistavolo al Pala Aldo De Santis avrebbero portato da marzo a maggio almeno duemila persone. La cancellazione della prova nazionale cadetti di scherma ha portato un mancato introito di almeno 200mila euro. Il tassametro delle spese invece corre. Gli Arcieri Città di Terni, di cui Tombesi è vicepresidente, hanno investito 300mila euro sul Centro Federale inaugurato pochi mesi fa: «Accendendo mutui e tirando fuori soldi nostri sottolinea - su quel fronte le spese restano». Il governo intanto dovrebbe inserire nel decreto Cura Italia uno stanziamento di 400 milioni di euro per dare ossigeno ai dipendenti e ai collaboratori delle società sportive registrati al Coni. Ma è alla Regione che Tombesi si rivolge: «In questo momento è l'unica che può sostenerci». I primi di marzo, a sorpresa, fu negata l'erogazione di contributi previsti in un bando proprio per i Centri Federali di tiro con l'arco e tennistavolo: «Ci dissero che non avevamo le caratteristiche per accedere. Adesso pare che venga riproposto, speriamo capiscano che abbiamo le carte in regola e non si rimangino la parola».

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