Molinari (Uil): «La Regione abbia coraggio di scegliere e confrontarsi»

Molinari (Uil): «La Regione abbia coraggio di scegliere e confrontarsi»
di Federico Fabrizi
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Domenica 20 Novembre 2022, 19:12

Un anno da segretario regionale della Uil, le vertenze aperte con la Regione su sanità e trasporti e l'inverno terribile per il caro energia. Maurizio Molinari ci tiene a rimarcare che il sindacato guidato da lui «vuole stare sulle questioni con chiarezza e senza farsi trascinare da nessuno».
Cominciamo dal nodo più grosso, segretario, la sanità: lì siete stati duri, insieme alla Cgil.
«La Uil ha priorità precise su questo, che è un tema fondamentale: occorre garantire servizi di qualità al cittadino, bisogna farlo con le risorse giuste e con professionisti di valore, evitando che gli umbri debbano andarsi a curare fuori o scegliere il privato».
C'è troppo privato nella visione di sanità che ha in mente la giunta regionale?
«L'idea che la soluzione dei problemi sia il privato è un'illusione. Alla sanità pubblica umbra serve personale e corretta organizzazione del lavoro. Va ricordato, con onestà, che alcuni problemi arrivano da lontano, però il problema esiste. Aggiungo: la parte sud dell'Umbria è in condizioni peggiori e particolarmente bisognosa d'intervento».
Lo ha detto al direttore generale della sanità?
«Io vorrei mettermi seduto ad un tavolo rotondo e ragionare con la giunta davvero sul futuro dell'Umbria...».
Sul piano sanitario non vi hanno ascoltato?
«Il piano sanitario regionale, per ora, è un copia-incolla della normativa nazionale. La Regione aveva urgenza di inviare un documento al Ministero e per questo ha scritto un testo di fretta e senza discutere con nessuno. Ma non va bene un assessore regionale che non parla con nessuno. Noi come sindacato possiamo metterci la nostra parte, che ha valore ed è importante».
La giunta regionale ha accusato il sindacato di assumere in alcuni casi posizioni strumentali.
«Io ci tengo a rimarcare l'autonomia delle nostre posizioni e del nostro ruolo. Lo dico così: a me interessano ragionamenti chiari, snelli, che affrontino la prospettiva futura dell'Umbria, non mi interessa affatto dire di no a prescindere».
Sui trasposti, ad esempio, la Uil ha scelto di stare con la Cisl, e non con la Cgil, che ha scioperato.
«A proposito della gara per il Tpl che deciderà il prossimo decennio, abbiamo scelto di tutelare innanzitutto il personale. Il nostro atteggiamento è lo stesso: autonomia dalla politica e affrontare i problemi, che sono complessi e spesso datati, nel merito».
E sul piano dei rifiuti?
«Detto chiaro: è tempo di finirla con le ipocrisie: noi siamo favorevoli alla costruzione del termovalorizzatore per la chiusura del ciclo sul territorio regionale».
Dove?
«Qui deve decidere chi è deputato a farlo. La Regione deve muoversi con pareri accurati e corretti. Però il punto è che le scelte vanno fatte e non possono essere rimandate all'infinito per timore di affrontare anche il dissenso».
Cambiamo fronte, Molinari, dal vostro osservatorio com'è messo il sistema produttivo in Umbria oggi?
«Fino ad ora, con grande fatica, la piccola e media impresa sta reggendo, ma abbiamo un timore enorme per quel che può accadere nei prossimi mesi. Con costi energetici che arrivano a quadruplicare, le conseguenze potrebbero essere devastanti. Certo, il tema per lo sviluppo futuro del nostro territorio resta quello delle infrastrutture: se l'Umbria non si collega meglio al resto del mondo non può essere attrattiva».
Siamo alle solite: l'Umbria piccola, isolata, e con 92 campanili.
«Aggiungo un punto: l'Umbria ha l'Università che può dare molto al nostro territorio. E a proposito dei campanili, però, occorre essere chiari: 92 Comuni, come 12 ospedali, per 900mila abitanti, sono numeri di uno schema da ripensare. Deve farlo la politica innanzitutto, con serietà e coraggio e noi su quei tavoli siamo determinati a starci. A volte, tra l'altro, la soluzione è più semplice di quanto si possa pensare: se i Comuni scegliessero di reinternalizzare alcuni servizi spenderebbero meno e garantirebbero maggiore efficienza. Non bisogna mica vergognarsi di tornare indietro quando è utile».
Molinari, un messaggio alla presidente Tesei.
«Maggiore condivisione, le persone hanno bisogno di capire».
E ai colleghi segretari di Cgil e Cisl?
«A loro dico: cerchiamo di stare più uniti possibile, l'unità sindacale ha un valore imprescindibile.

E insieme si ottiene di più».

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