La metro di superficie Terni-Cesi, è bene ricordare, corre lungo i binari dell'ex Fcu, nel tratto cittadino. Un'opera che nei piani delle vecchie amministrazioni di centrosinistra doveva rappresentare il collegamento tra la zone Nord e il centro città. Per certi versi aveva anche anticipato il minimetro di Perugia, ma il risultato è imparagonabile. Oltre venti milioni di euro spesi per realizzare le stazioni, senza inaugurare mai il primo viaggio. La Terni-Cesi non è mai entrata in funzione. Progettazioni e lavori che si sono susseguiti per quindici anni, al termine dei quali resta solo l'abbandono in cui versano le stazioni.
L'ultima volta che se ne è parlato è stato quando l'assessore Melasecche chiese chiarimenti in veste di consigliere comunale d'opposizione a Palazzo Spada. In quell'occasione a rispondere fu l'assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari, il quale spiegò che l'ultimissimo intoppo era rappresentato dagli espropri da fare per completare l'opera, ma che gli ostacoli stano per essere superati. Da quel giorno della Terni-Cesi non si è più parlato. Argomento evitato anche durante la campagna elettorale, segno di quanto sia difficile fare promesse rispetto ad un progetto che forse non vedrà mai la luce. Progetto di cui in Regione si sono perse addirittura le tracce. Dopo aver fatto un lungo elenco di finanziamenti che saranno attivati per riqualificare i vari tratti dell'ex Fcu (San Sepolcro, Città di Castello, Ponte San Giovanni), l'assessore Melasecche ha allargato le braccia quando ha parlato del tratto ternano. »Con la presidente Tesei già siamo stati a Roma a incontrare Rfi e per numerosi altri incontri tecnici riguardanti un protocollo complessivo di tutte le infrastrutture ferroviarie in questione», ha detto Melasecche. Ma della Terni-Cesi non c'è traccia
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