Metadone "ternano" trovato
in un parco a Todi, partono le indagini

Metadone "ternano" trovato in un parco a Todi, partono le indagini
di Nicoletta Gigli
2 Minuti di Lettura
Domenica 20 Settembre 2020, 09:51
TERNI Hanno “viaggiato” da Terni a Todi in circostanze tutte da accertare. La certezza è che chi ha bevuto il loro contenuto le ha abbandonate in un parco pubblico della città. Il ritrovamento dei due flaconi di metadone ha fatto scattare una serie di controlli che hanno portato ad escludere che provenissero dal Sert più vicino, che è quello di Marsciano.«Una prima indagine conferma che quei flaconi di metadone provengono da un lotto distribuito dal Sert di Terni - dice Saimir Zmali, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia. La tragica morte a causa del metadone dei due adolescenti ternani, Flavio e Gianluca, ha scosso tutti - aggiunge - ma sembrava lontana dalle città minori. Il ritrovamento in un giardino pubblico di Todi, in una zona prossima alle scuole, deve chiamare tutti a non sottovalutare il problema delle droghe e dello spaccio. La problematica delle dipendenze deve essere aggredita prima che accadano certe tragedie». Il ritrovamento di flaconi di metadone abbandonati non è una novità. Di recente la segnalazione di un ternano ha permesso di recuperare, su un muro contenimento di via Visetti, al quartiere Matteotti, una borsa aperta con dentro parecchie siringhe e flaconi di metadone. Non è una novità neppure l’uso che spesso, e da anni, viene fatto della sostanza utilizzata per la disintossicazione. Emblematica la testimonianza di Laura, la mamma coraggio ternana che ha sfidato i pusher di suo figlio: «Ha rischiato la vita per overdose ed è vivo solo grazie ad una serie di coincidenze - dice. Quando ha saputo della tragedia dei due giovanissimi amici mi ha detto che anche vent’anni fa, quando era infilato in quel tunnel buio, i tossici erano abituati a vendere il metadone per comprare la droga». Un tema che oggi assume un significato diverso. Soprattutto nelle settimane in cui la gestione del metadone, dopo l’addio a Flavio e Gianluca, è finita all’attenzione del procuratore, Alberto Liguori. Che, durante la presentazione del progetto contro la droga promosso dal questore Massucci è tornato alla carica sul tema oggetto dell’indagine sulla morte dei due giovanissimi amici: «Da vent’anni viene dato metadone ad un tossicodipendente e ci sono 350 servizi domiciliari con i controlli delle urine che vengono fatti in casa e che rivelano, in alcuni casi, presenze di oppiacei».
© RIPRODUZIONE RISERVATA