Mercatino da spostare, scartate le alternative: resta solo la Passeggiata

Mercatino da spostare, scartate le alternative: resta solo la Passeggiata
di Sergio Capotosti
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Mercoledì 19 Febbraio 2020, 09:37
Il mercatino del mercoledì alla Passeggiata sembra una soluzione inevitabile. Per quanto difficile da far digerire, le alternative non ci sono. È quanto emerso dalla riunione fiume che si è tenuta ieri mattina. Tecnici, assessori, capigruppo e sindaco. Tutti a cercare soluzioni per dare una nuova collocazione agli ambulanti, che dovranno lasciare il Foro Boario, per almeno due anni, in occasione dell'avvio dei lavori per il palazzetto dello sport. Mappa di Terni sul tavolino, e normative sulla sicurezza alla mano, i tecnici hanno smontato di volta in volta tutte le alternative proposte alla Passeggiata. A cominciare dallo Staino. Un'area che, per motivi igienici, deve essere asfaltata, qualora si decidesse di collocare in questo spazio il tradizionale mercatino del mercoledì. Oltre a questo tipo di ostacolo, è stato posto anche il nodo della concomitanza, per almeno quattro mesi l'anno, con le giostre del luna park. Giostre che non si possono spostare nell'area di via Del Centenario, altro luogo che non può essere utilizzato, perché troppo piccolo e non asfaltato. Problemi di spazio anche per largo Manni, dove c'è il mercato coperto (il famoso cubo arancione). I tecnici hanno spiegato che non tutti i 130 ambulanti del mercatino troverebbero una collocazione a largo Manni.
Scartata, ma con riserva, l'opzione Stadio, nell'area a ridosso della curva San Martino. In questo caso il problema sono i parcheggi e la vicinanza con la piscina comunale. Anche l'idea di Largo Frankl si è dovuta scontrare con le difficoltà oggettive spiegate dai tecnici: la pavimentazione di pregio e la tenuta del solaio. Questi i limiti che difficilmente potranno essere superati.
Nel corso della riunione è stata affrontata anche un'altra soluzione, quella di chiudere una strada per una volta a settimana. Anche in questo caso non mancano le difficoltà. Si è parlato di via Borsi, ma la presenza in questo tratto di strada di numerosi garage potrebbe creare non pochi problemi con i residenti. L'opzione via Carducci è stata stoppata sul nascere, per evitare di congestionare il traffico su via Battisti, è stato spiegato. Corso del Popolo, invece, è apparsa una scelta troppo azzardata. In generale, comunque, chiudere una strada vuol dire organizzare, di volta in volta, un piano sicurezza, che costa 2.500 euro. Cifra che moltiplicata per le 52 settimane di un anno fanno una tombola per un Comune in dissesto.
La Passeggiata è rimasta così l'unica alternativa praticabile. Parcheggi a disposizione, nessuno stravolgimento della viabilità e niente piano della sicurezza da fare. Ma si tratta di un parco vincolato dalla Soprintendenza. E non solo. Per anni il centrodestra si è battuto contro l'utilizzo del parco per la festa dell'Unità. Ora che è al governo della città, utilizzarlo per il mercatino del mercoledì è una bella contraddizione da spiegare al proprio elettorato.
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