Terni, dal dolore la speranza: le mamme di Flavio e Gianluca organizzano un Memorial di calcio coinvolgendo gli amici

Le mamme di Gianluca e Flavio
di Alberto Favilla
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Sabato 5 Settembre 2020, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 09:27

TERNI Il dolore che si fa speranza. Il ricordo che si fa amicizia. L'oratorio di San Francesco era pieno di famiglie e giovani in occasione dello svolgimento del primo Memorial di calcetto si concluderà stasera - dedicato a Flavio Presuttari, 16 anni, e Gianluca Alonzi, 15 anni, i due ragazzini ternani morti il 7 luglio scorso per droga. Per la loro morte è in carcere lo spacciatore Aldo Maria Romboli, 40 anni, residente al quartiere San Giovanni.
Il torneo che è iniziato mercoledì scorso si è svolto in un clima sereno ma anche di grande emozione. Insieme alle varie partite, che si sono svolte in un contesto di grande correttezza, si sono alternati momenti commoventi nel ricordo dei due studenti ternani.

Ad ogni fine gara ci ha pensato il direttore dell'oratorio salesiano Don Claudio a dedicare un pensiero a Flavio e Gianluca, ma anche ai genitori, con i giocatori del torneo schierati in raccoglimento in mezzo al campo di San Francesco. E poi nel mezzo del pomeriggio la merenda a cui hanno pensato, oltre a tante mamme volontarie, anche le madri dei due ragazzi morti, la signora Silvia, la mamma di Flavio, che è dottoressa e che durante le partite si è dedicata al controllo degli eventuali infortuni, e la signora Sandra, la mamma di Gianluca, il ragazzo di San Giovanni, allievo modello dell'Itt di viale Battisti ed ex chierichetto alla Chiesa del quartiere . «Mio figlio Gianluca, come d'altronde il suo amico del cuore Flavio, era un ragazzo straordinario e pieno di talento - ha detto, emozionata, la signora Sandra mentre prepara sul piazzale dell'oratorio panini e dolci - era davvero speciale Gianluca, carico di umanità ed altruismo. Un giorno quando faceva le elementari mi chiamò la maestra per raccontarmi un episodio successo a scuola. Con lui in classe c'era un bambino disabile e all'ora di ricreazione tutti scappavano dall'aula a correre e a giocare mentre lui, mi raccontò la maestra, si fermava da solo a fargli compagnia. Lui era così».

La signora Sandra non riesce quasi a parlare. Il ricordo del figlio è forte, totale. «Sono certa che la vita non finisce in questa terra. Intanto voglio fare qualcosa per lui. Questo evento organizzato dagli amici mi appaga. Mio marito mi dice che nulla ci ridarà Gianluca ma io sono certa che un giorno lo riabbraccerò forte a me».

La mamma di Flavio, il ragazzo residente a Villa Palma, studente del Liceo Donatelli, già al termine del funerale, era il 13 di luglio, parlò della realizzazione di una associazione dove dentro ci fossero giovani ma anche le Istituzioni. «Il dolore, la rabbia che deve canalizzarsi in qualcosa di concreto ed importante» disse la signora Silvia Jacaroni quei giorni di grande dolore. Insomma, un'associazione «per stare vicino a tutti i figli che stanno per strada perché queste tragedie non devono accadere più».
Don Claudio, il direttore dell'Oratorio di San Francesco ha partecipato attivamente alla realizzazione del Memorial. «Abbiamo il dovere di sostenere i giovani che vivono nei quartieri e nelle periferie in genere - ha detto il prete sardo, è di Olbia, da 2 anni direttore dell'oratorio Don Bosco - ce lo impongono i nostri principi salesiani. I ragazzi vanno sostenuti e non abbandonati. Noi abbiamo un dovere forte e ci schieriamo accanto alle famiglie in un contesto giovanile sempre più difficile. Guai, comunque, a mollare. Il nostro esempio, quello dei grandi, deve essere la base dell'educazione dei ragazzi».

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