Il giorno del loro matrimonio
donano alla Croce Rossa del paese
un ventilatore polmonare

Il giorno del loro matrimonio donano alla Croce Rossa del paese un ventilatore polmonare
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Venerdì 9 Ottobre 2020, 09:02

AVIGLIANO UMBRO Fiori d’arancio che profumano di solidarietà. Una coppia di giovani sposi, entrambi di Avigliano, per coronare il loro giorno più bello ha deciso di donare un ventilatore polmonare alla Croce Rossa. Lo strumento andrà in dotazione alla nuova ambulanza acquistata in questi giorni nell’ambito della riorganizzazione dei trasporti di emergenza territoriali e che dovrebbe entrare in servizio nelle prossime settimane. «Abbiamo pensato di contribuire all’enorme lavoro che la Croce Rossa di Avigliano fa per tutti noi - spiegano gli sposini che hanno deciso di restare anonimi- soprattutto in questo periodo di emergenza Covid. Su un territorio come il nostro la Cri è una delle risorse più preziose per la salute di tutti». Non solo. Anche la lista nozze si è trasformata in una gara di generosità. I due sposini hanno infatti deciso di chiedere ai propri invitati di versare un contributo in denaro destinato all’ospedale Bambin Gesù. La richiesta non è caduta nel vuoto. Non solo amici e parenti hanno raccolto l’invito, ma anche chi con l’evento non c’entrava niente. «Avigliano è un piccolo borgo e la voce in paese si è sparsa presto - racconta lo sposo- tanto che anche chi non era invitato al matrimonio ci ha chiamato per chiederci come poteva fare per contribuire». Non è la prima volta che il paese si mobilita per raccogliere fondi a scopi benefici, in particolare verso realtà come ospedali e croce rossa. «Spesso riceviamo donazioni - racconta il presidente della Cri Avigliano Matteo Sciarrini- in occasione di matrimoni o anche di funerali.

Le persone, in particolare qui ad Avigliano sono molto sensibili rispetto al tema della salute». In effetti già nel 1995 gli aviglianesi si erano messi le mani in tasca per una buona causa. Tutto il paese si era mobilitato e, ogni famiglia mettendo il possibile, si era riusciti ad acquistare un’ambulanza. «In quell’occasione -racconta Sciarrini - il “la” purtroppo lo aveva dato un evento tragico. Nel 1994 un ragazzo di diciotto anni aveva avuto un incidente in paese, ed è morto prima che arrivassero i mezzi di soccorso da Terni. Si è trattato di una sorta di azione/reazione perchè non accadesse più». Anche nel caso degli sposini l’idea del Bambin Gesù arriva da una storia di vita vissuta. «Si è trattato - spiega ancora lo sposo - di un fatto accaduto ad Avigliano qualche anno fa. Una famiglia aveva il bambino gravemente ammalato e ricoverato in quell’ospedale e tutti i giorni faceva la spola con Roma. All’epoca, sull’onda dell’emozione per quella vicenda era stata organizzata una cena dei rioni e una raccolta fondi destinati all’ospedale a cui aveva partecipato praticamente tutto il paese. So che non dovrebbe essere così, ma quando queste cose succedono a qualcuno che incontri tutti i giorni ci si rende conto davvero del lavoro che strutture come questa fanno ogni giorno».

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