PERUGIA- In testa lo striscione "I care" portato dagli studenti di Sinalunga e dagli unversitari di Padova. Si è aperta così la marcia della pace Perugia-Assisi che oggi compie sessant'anni. A chi è arrivato a Perugia da ogni parte d'Italia anche il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «La marcia Perugia-Assisi è ancora una volta- ha scritto il presidente della Repubblica nel messaggio agli organizzatori- un segno di speranza. I valori che la ispirano e la partecipazione che continua a suscitare sono risorse preziose in questo nostro tempo di cambiamenti, ma anche di responsabilità. Questa edizione- ha detto tra l0alttro nel messaggio Sergio Mattarella- si svolge a sessanta anni dalla prima marcia promossa da Aldo Capitini, quell'originaria, esigente aspirazione alla pace e alla non violenza ha messo radici profonde nella coscienza e nella cultura delle nostre comunità. La pace non soltanto è possibile. Ma è un dovere per tutti».
Dal palco sotto al monumeto nel XX Giugno i saluti del sindaco di Perugia, Andrea Romizi e della presidente della Regione, Donatella Tesei.
Anche Papa Francesco ha mandato il suo messaggio all Marcia. Quella di Bergoglio è una nuova accorata denuncia per gli ingenti finanziamenti degli armamenti: «Purtroppo
ancora oggi, dopo le due immani guerre mondiali e le tante guerre regionali che hanno distrutto popoli e Paesi, ancora - ed è scandaloso - gli Stati spendono enormi somme di denaro per gli armamenti, mentre nelle Conferenze internazionali si proclama la pace, distogliendo di fatto lo sguardo dai milioni di fratelli e sorelle che mancano del
necessario per vivere o trascinano un'esistenza indegna dell'uomo».