Maratta, nel giardino di casa spunta una tomba monumentale romana

Maratta, nel giardino di casa spunta una tomba monumentale romana
di Lucilla Piccioni
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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 21:53

TERNI E due. Due volte salvata la tomba a dado di origine romana che si trova a Maratta Alta, lungo la via che l'antico toponimo identificava come vocabolo Campo le Croci. E una ragione ci sarà pur dovuta essere per la scelta di quel nome. Salvata una prima volta diversi anni fa da Fabrizio Raggi che, al momento di costruire su quell'area la propria casa, aveva vietato ai muratori di sfiorare quel cumulo, come lo avevano definito loro, intorno al quale da bambino giocava quando andava a trovare i nonni. E così la torretta è rimasta intatta, inglobata nel giardino della nuova casa. E salvata una seconda volta ora per interessamento del figlio di Fabrizio, Riccardo Maria Raggi; un ragazzo di diciassette anni, che frequenta il liceo scientifico Galilei, con una gran passione per la storia. «Qualche giorno fa mio figlio ha detto convinto che quella costruzione che abbiamo in giardino gli sembrava edificata con breccia romana e che sarebbe stato il caso di sentire un esperto per capire di cosa si trattasse veramente. Mi ha messo la pulce nell'orecchio e così mi sono rivolto ad un'archeologa che dato proprio ragione a mio figlio. Si tratta di un reperto di origine romana, è una tomba monumentale di quelle che vengono chiamate a torre o a dado. La parte che emerge dal terreno è alta tre metri, ma sotto ce ne devono essere altri due o tre. Alla base ci dovrebbe essere uno spazio dove si poteva contenere l'urna, non una vera e propria camera sepolcrale, ma uno spazio riservato. Il sogno è che sull'ingresso si sia conservata una scritta con il nome del personaggio a cui è dedicato il monumento funebre», racconta Fabrizio Raggi. «Per ora è visibile solo il cuore della tomba, sicuramente sarà stata rivestita di marmo e, in epoca medioevale, spogliata. Si tratta del monumento funebre di qualche personaggio importante che doveva avere una villa nei dintorni. La tomba testimonia che in quell'area ci doveva essere un percorso antico, la costruzione non si trova sulla strada, ma nelle vicinanze», spiega l'archeologa Elena Gabriella Lorenzetti. Per proteggere la costruzione è stata interessata la Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria che provvederà a mettere il vincola sulla tomba ternana. L'iter è appena iniziato. Avere un monumento sottoposto a vincolo ha anche altre valenze importanti per la città di Terni, la zona evidentemente deve avere, sotto al terreno, altre testimonianze della città romana. Chiunque effettuerà dei lavori sulla Marattana, deve tenere presente questo perché si tratta di una strada antica che portava a Terni municipio romano importante tanto da avere un anfiteatro di grandi dimensioni ed un foro anch'esso grande. «Ho difeso la tomba per affetto senza sapere cosa fosse, perché mi ricordava i pomeriggi passati dai miei nonni, ma sono doppiamente felice perché a Terni tutto ciò che è antico non viene valorizzato, fino a pochi anni fa sembrava che fossimo una città senza storia, che avessimo iniziato a vivere con la nascita dell'Acciaieria. Ed invece ci sono testimonianze su testimonianze che raccontano tutta un'altra storia», tiene a sottolineare Fabrizio Raggi.
 

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