La 38enne orvietana ha lasciato il carcere di Capanne, dove era rinchiusa dal 7 febbraio scorso, ed è stata trasferita ai domiciliari in un’altra regione. Nell’istanza con cui chiedeva la sostituzione della misura cautelare l’avvocato Giancarlo Ascanio, legale della donna, ha evidenziato l’assenza del rischio di recidiva, sia perché il coimputato è in carcere sia perché la figlia della coppia è al sicuro in una comunità protetta in attesa dell’adozione. La 38enne, che ha scelto e ottenuto il rito abbreviato, sarà processata dal gup del tribunale di Firenze il 25 giugno. In quella sede l’avvocato Giancarlo Ascanio chiederà una perizia sia sulla mamma che sulla minore: «Ritengo che, se condotte vi sono state, sono state indotte da uno stato di soggezione della donna, incensurata, nei confronti della persona con cui intratteneva la relazione» dice il legale. Che esprime il proprio plauso «alla professionalità del personale del carcere di Capanne, che, nonostante l’assenza di un reparto protetto, ha gestito un caso problematico con molta delicatezza e con una grande attenzione». All’avvocato Francesca Cruciani il delicatissimo compito di occuparsi della piccola, che è stata tolta alla madre al momento del suo arresto con la pesante accusa di aver abusato di lei e inviato foto e video al padre della bimba via Whatsapp.
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