PERUGIA - Ioana è stata tradita dal cuore. Ma i motivi degli attacchi cardiaci restano ancora un mistero. Mentre forti dubbi ci sarebbero sulle pratiche rianimatorie eseguite all'interno della clinica privata e sui tempi dei soccorsi prima di assicurarla alle cure del reparto di Rianimazione dell'ospedale.
Sono questi i primi risultati dell'autopsia svolta ieri sulla mamma di 28 anni morta nella notte tra venerdì e sabato dopo l'anestesia per un intervento all'anca in una struttura privata. Dell'esame, su nomina del sostituto procuratore Gennaro Iannarone, si sono occupati i professori Marco Di Paolo e Angelo Raffaele De Gaudio che, secondo quanto si apprende, devono ora compiere una serie di accertamenti sul cuore per capire le cause di un decesso incomprensibile. La morte, infatti, sarebbe stata dovuta a uno scompenso cardiaco, che le ha causato i diversi attacchi per cui è stato necessario il ricovero in Rianimazione dove sono stati vani i tentativi di salvarla, ma dalle cause sconosciute. Magari una situazione pregressa sconosciuta sia a lei che ai medici, ma la certezza potrà arrivare solo dall'esame istologico e dai prossimi accertamenti che saranno compiuti sul cuore, prelevato ma non ancora analizzato. Le risposte, quindi, arriveranno non prima di maggio, quando i due esperti consegneranno la relazione al sostituto procuratore e si inizierà a comprendere come sia possibile morire così a 28 anni.
All'autopsia hanno partecipato anche Adriano Tagliabracci, consulente della famiglia di Ioana, assistita dall'avvocato Alessandro Vesi, e il medico legale Sergio Scalise Pantuso per i due medici che per questa morte sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo.