Mamma morta dopo l'anestesia, rianimazione e ritardi: dubbi sui soccorsi nella clinica

Mamma morta dopo l'anestesia, rianimazione e ritardi: dubbi sui soccorsi nella clinica
di Egle Priolo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Gennaio 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 07:54

PERUGIA - Ioana è stata tradita dal cuore. Ma i motivi degli attacchi cardiaci restano ancora un mistero. Mentre forti dubbi ci sarebbero sulle pratiche rianimatorie eseguite all'interno della clinica privata e sui tempi dei soccorsi prima di assicurarla alle cure del reparto di Rianimazione dell'ospedale.

Sono questi i primi risultati dell'autopsia svolta ieri sulla mamma di 28 anni morta nella notte tra venerdì e sabato dopo l'anestesia per un intervento all'anca in una struttura privata. Dell'esame, su nomina del sostituto procuratore Gennaro Iannarone, si sono occupati i professori Marco Di Paolo e Angelo Raffaele De Gaudio che, secondo quanto si apprende, devono ora compiere una serie di accertamenti sul cuore per capire le cause di un decesso incomprensibile. La morte, infatti, sarebbe stata dovuta a uno scompenso cardiaco, che le ha causato i diversi attacchi per cui è stato necessario il ricovero in Rianimazione dove sono stati vani i tentativi di salvarla, ma dalle cause sconosciute. Magari una situazione pregressa sconosciuta sia a lei che ai medici, ma la certezza potrà arrivare solo dall'esame istologico e dai prossimi accertamenti che saranno compiuti sul cuore, prelevato ma non ancora analizzato. Le risposte, quindi, arriveranno non prima di maggio, quando i due esperti consegneranno la relazione al sostituto procuratore e si inizierà a comprendere come sia possibile morire così a 28 anni.

All'autopsia hanno partecipato anche Adriano Tagliabracci, consulente della famiglia di Ioana, assistita dall'avvocato Alessandro Vesi, e il medico legale Sergio Scalise Pantuso per i due medici che per questa morte sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo.

Un atto dovuto per consentire, appunto, all'anestesista Silvio Miletti e al chirurgo Rocco Rende di poter partecipare all'esame, difendersi e dimostrare la correttezza del proprio operato. I due professionisti, assistiti dall'avvocato Delfo Berretti, si sono occupati uno della preparazione e dell'anestesia di Ioana, mentre l'ortopedico avrebbe appena iniziato l'intervento di innesto di cartilagine all'anca quando la donna ha avuto il primo attacco cardiaco. I medici, all'interno della clinica privata (che non è coinvolta in alcun modo nelle indagini), sono riusciti inizialmente a rianimarla, ma proprio su quanto avvenuto durante quelle procedure ora si accendono i fari degli inquirenti. Importante anche il resoconto dei sanitari del 118 intervenuti per la disperata corsa in ospedale, dove il cuore di Ioana è impazzito altre due volte e la seconda purtroppo è stata quella fatale. Quando Ioana non ha retto e il suo cuore, per l'ultima volta, l'ha tradita. Lasciando nella disperazione il marito e due bambini piccoli che l'aspettavano a casa, in mezzo alle sue rose. Il corpo, invece, adesso tornerà alla famiglia per la celebrazione di un funerale a cui nessuno avrebbe mai immaginato di dover partecipare così presto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA