Mamma dona i capelli per le parrucche delle malate di cancro

Mamma dona i capelli per le parrucche delle malate di cancro
di Monica Riccio
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Venerdì 5 Giugno 2020, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 11:38

Perdere i capelli per una donna è una esperienza scioccante. Lo è ancor di più se si tratta di pazienti oncologiche di cui molto spesso la malattia trascina in un vortice doloroso anche il corpo, il proprio aspetto, la propria femminilità. Per aiutare i pazienti oncologici, uomini e donne, a recuperare, nonostante la malattia e il difficile percorso di cure a cui sono sottoposti, la propria immagine corporea è nata l'associazione AtriOnlus (Advanced Tricology Research International Onlus) che nel 2011 ha creato il Progetto Smile. Smile è un progetto di solidarietà attraverso il quale è possibile donare i propri capelli che verranno utilizzati per realizzare parrucche e ricostruzioni post terapiche della chioma per pazienti oncologici al solo costo della lavorazione.

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Chi dona i capelli ha la possibilità di lasciare un pensiero, uno smile appunto, per la persona che riceverà quel dono, creando in tal modo il legame simbolico di solidarietà. Francesca, 24 anni, giovane mamma orvietana, imprenditrice, ha donato per questa causa i suoi lunghi capelli: «Ho pensato solo che a me i capelli sarebbero ricresciuti e invece purtroppo c'è chi non ha questa possibilità. Ho visto mia nonna morire a causa del cancro e il solo pensiero che ci siano persone che devono fare i conti con un corpo devastato da una malattia orribile mi ha fatto pensare a tutto questo. Mi sono rivolta alla Tricostarc di Roma, loro hanno accettato volentieri, ho tagliato i capelli in un salone orvietano, ci tengo a dire che non ha voluto alcun compenso, e ora non vedo l'ora di spedirli, e di vedere qualcuno sorridere di nuovo».

«I capelli spiegano dalla Tricostarc - devono avere una lunghezza minima di 25-28 cm per poter garantire il loro utilizzo, possono essere di qualsiasi tipo (fini, spessi, tinti, mesciati, con schiariture) ma è importante non mischiarli con quelli di un'altra donatrice, che siano ben puliti, asciugati e ben legati alle estremità con degli elastici. E' importantissimo asciugare bene i capelli prima di spedirli in quanto tendono ad intrecciarsi, indurirsi, rovinarsi e ammuffirsi. Potranno essere tagliati dal proprio parrucchiere di fiducia che potrà procedere dividendo in sei settori la testa riunendo così i capelli in piccole code, o trecce, per lunghezza, che andranno tagliate appena sopra l'elastico. A questo punto è sufficiente chiuderli in busta e spedirceli e se volete accompagnarli ad una dedica rivolta alla persona che li riceverà». Tutto iniziò quando Giorgia, una bambina, inviò la sua treccia che desiderava donare affinché un bambino meno fortunato di lei ricevesse una parrucca. Da questo semplice gesto di solidarietà nacque il Progetto Smile. Atri Onlus e Tricostarc da anni collaborano, insieme alla Fondazione Prometeus Onlus, per offrire un sostegno concreto con l'obiettivo di agevolare il più possibile la qualità della vita delle pazienti oncologiche.
«La strada da percorrere per vedere realizzato questo progetto è ancora molta spiegano da Tricostarc - ed è qui che entrano in gioco iniziative come il Progetto Smile che, grazie all'utilizzo di capelli donati, consente la realizzazione di parrucche e ricostruzioni post terapiche della chioma con costi notevolmente ridotti». «Per me aggiunge Francesca era importante fare qualcosa, anche se non si ha molto l'importante è muoversi, fare, aiutare. E sono felice così».
 

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