Magazzini pieni di rimanenze, ma per gli abiti da cerimonia c'è già chi ha deciso di prenotarsi

Magazzini pieni di rimanenze, ma per gli abiti da cerimonia c'è già chi ha deciso di prenotarsi
di Cristiana Mapelli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Aprile 2021, 11:45

Commercio in ginocchio e negozi a rischio chiusura, anche se la ripresa potrebbe essere vicina. «Quello che le imprese del commercio umbre hanno subito in questo periodo ha determinato una situazione molto difficile da superare». A spiegare le criticità del settore, Carlo Petrini, presidente di Federmoda Umbria Confcommercio. «La stagione dei saldi sfumata e i magazzini pieni, le chiusure nel fine settimana e quelle temporanee in zona rossa e i ristori insufficienti hanno messo in ginocchio un intero settore. Penso alle gioiellerie ferme per San Valentino, ai negozi di abbigliamento e di abiti da cerimonia con i matrimoni sospesi e quelli di valigeria con lo stop ai viaggi». 

I PENALIZZATI

Secondo il presidente di Federmoda chi ha deciso i provvedimenti non ha compiuto un’analisi corretta. «L’Umbria è una realtà diversa dalle grandi metropoli, con negozi e affluenze diverse, le regole fatte per tutti uguali non possono andare bene. Qui c’è il piccolo commercio con attività dove entrano massimo tre o quattro persone. Pensare che in questi luoghi ci sia aggregazione e pericolo di contagio è stato un errore. Per non parlare dei negozi dei centri commerciali che hanno dovuto chiudere la saracinesca per 140 giorni, quando bastava seguire le regole e le linee guida». Con i magazzini pieni delle rimanenze di tre stagioni ferme, affitti e utenze da pagare per cercare liquidità, gli imprenditori del commercio al dettaglio, hanno dovuto svendere la merce, la ripresa ora è tutta in salita. «Dopo mesi in zona arancione e arancione rinforzato – aggiunge il presidente Petrini - , ora viviamo in un perenne lockdown psicologico. Finché non ripartono i bar, i ristoranti, il turismo nemmeno il commercio potrà ripartire. Il settore ce la metterà tuta anche nei prossimi mesi ma sono circa il 20% le attività che chiuderanno entro l’anno».

Per la ripartenza l’associazione di categoria della moda chiede «almeno un anno bianco, dove interrompere il pagamento delle tasse e il credito d’imposta per gli affitti, in particolare quelli dei magazzini». 

ABITI DA CERIMONIA

Nei negozi di abiti da cerimonia, già iniziano a vedersi qualche segnale positivo in vista della ripresa. «Appena si tornerà a respirare un’aria di normalità, il settore prenderà rapidamente il via – spiega Sergio Donati dal negozio in piazza Matteotti a Perugia, punto di riferimento per gli umbri e non solo - . Per la prossima settimana sono già sette clienti hanno preso un appuntamento per scegliere l’abito per la cerimonia».

«Nei momenti di difficoltà abbiamo fatto il triplo per portare a casa la metà. Tuttavia siamo stati sempre vicini e presenti per i nostri clienti – spiega Edoardo Ciliani da sei anni nello staff del punto vendita – pubblicando  dei video sui canali social per proporre nuovi capi e tendenze». 

LA VALIGERIA

Con i viaggi temporaneamente sospesi da quasi un anno, tra i settori del commercio in crisi c’è anche quello della vendita di borse, scarpe e valigeria. «Se qualche borsa è stata venduta perché qualche sfizio le clienti se lo sono comunque tolto – spiegano dal negozio Carpisa nel centro commerciale Piazza Umbra a Trevi – , la vendita di trolly e delle valige da viaggio sono praticamente ferme oramai da mesi». Ancora troppo pochi i segnali positivi, come spiegano da Bruno Calzature a Perugia. «Magazzini con collezioni invernali che difficilmente si potranno riproporre per le prossime e poco via vai, speriamo di ripartire il prima possibile».

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