Commercio in ginocchio e negozi a rischio chiusura, anche se la ripresa potrebbe essere vicina. «Quello che le imprese del commercio umbre hanno subito in questo periodo ha determinato una situazione molto difficile da superare». A spiegare le criticità del settore, Carlo Petrini, presidente di Federmoda Umbria Confcommercio. «La stagione dei saldi sfumata e i magazzini pieni, le chiusure nel fine settimana e quelle temporanee in zona rossa e i ristori insufficienti hanno messo in ginocchio un intero settore. Penso alle gioiellerie ferme per San Valentino, ai negozi di abbigliamento e di abiti da cerimonia con i matrimoni sospesi e quelli di valigeria con lo stop ai viaggi».
I PENALIZZATI
Secondo il presidente di Federmoda chi ha deciso i provvedimenti non ha compiuto un’analisi corretta. «L’Umbria è una realtà diversa dalle grandi metropoli, con negozi e affluenze diverse, le regole fatte per tutti uguali non possono andare bene. Qui c’è il piccolo commercio con attività dove entrano massimo tre o quattro persone. Pensare che in questi luoghi ci sia aggregazione e pericolo di contagio è stato un errore. Per non parlare dei negozi dei centri commerciali che hanno dovuto chiudere la saracinesca per 140 giorni, quando bastava seguire le regole e le linee guida». Con i magazzini pieni delle rimanenze di tre stagioni ferme, affitti e utenze da pagare per cercare liquidità, gli imprenditori del commercio al dettaglio, hanno dovuto svendere la merce, la ripresa ora è tutta in salita. «Dopo mesi in zona arancione e arancione rinforzato – aggiunge il presidente Petrini - , ora viviamo in un perenne lockdown psicologico. Finché non ripartono i bar, i ristoranti, il turismo nemmeno il commercio potrà ripartire. Il settore ce la metterà tuta anche nei prossimi mesi ma sono circa il 20% le attività che chiuderanno entro l’anno».
ABITI DA CERIMONIA
Nei negozi di abiti da cerimonia, già iniziano a vedersi qualche segnale positivo in vista della ripresa. «Appena si tornerà a respirare un’aria di normalità, il settore prenderà rapidamente il via – spiega Sergio Donati dal negozio in piazza Matteotti a Perugia, punto di riferimento per gli umbri e non solo - . Per la prossima settimana sono già sette clienti hanno preso un appuntamento per scegliere l’abito per la cerimonia».
«Nei momenti di difficoltà abbiamo fatto il triplo per portare a casa la metà. Tuttavia siamo stati sempre vicini e presenti per i nostri clienti – spiega Edoardo Ciliani da sei anni nello staff del punto vendita – pubblicando dei video sui canali social per proporre nuovi capi e tendenze».
LA VALIGERIA
Con i viaggi temporaneamente sospesi da quasi un anno, tra i settori del commercio in crisi c’è anche quello della vendita di borse, scarpe e valigeria. «Se qualche borsa è stata venduta perché qualche sfizio le clienti se lo sono comunque tolto – spiegano dal negozio Carpisa nel centro commerciale Piazza Umbra a Trevi – , la vendita di trolly e delle valige da viaggio sono praticamente ferme oramai da mesi». Ancora troppo pochi i segnali positivi, come spiegano da Bruno Calzature a Perugia. «Magazzini con collezioni invernali che difficilmente si potranno riproporre per le prossime e poco via vai, speriamo di ripartire il prima possibile».