Lucia Menghini morta in Giordania, i genitori di chi guidava il furgone in ospedale dalle amiche ricoverate: «Perdonateci»

Lucia Menghini morta in Giordania, i genitori di chi guidava il furgone in ospedale dalle amiche ricoverate: «Perdonateci»
di Giovanni Camirri
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Mercoledì 13 Aprile 2022, 07:14 - Ultimo aggiornamento: 14:56

E' quasi trascorsa una settimana da quando, alle 19 di venerdì scorso in Giordania, un violento tamponamento ha cancellato la vita della folignate Lucia Menghini e ferito gravemente le due amiche perugine Marta Orsini e Cristina de Propris che si trovano ancora ricoverate all’ospedale di Amman in prognosi riservata. Del violentissimo impatto si sa che si tratterebbe di un tamponamento che ha visto un furgone cozzare violentemente contro la vettura su cui viaggiavano le tre turiste umbre. Il conducente si troverebbe in stato d’arresto, una procedura tecnica in quelle terre in caso di incidente mortale in attesa delle successive valutazioni del caso. Tra le ipotesi al vaglio c’è pure quella che il conducente del furgone potrebbe essersi addormentato alla guida. Ovviamente si tratta di una ipotesi che potrà essere analizzata quanto la documentazione sulla tragedia arriverà ad Amman.

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Nell’ospedale dove sono ricoverate le due ferite ci sono i loro familiari arrivati sul posto con un volo partito da Bologna.

A loro altri familiari, e cioè quelli del conducente del furgone, avrebbero, inginocchiandosi, porto le scuse per quanto accaduto. Il condizionale è d’obbligo in tutti i passaggi di questa tragica quanto dolorosissima vicenda. L’unica certezza, al momento, è quella del violento tamponamento. Il resto è ancora tutto da approfondire e ulteriori elementi sull’accaduto arriveranno dal rapporto stilato sui fatti dalla polizia del posto che ha curato i rilievi e che, non appena sarà possibile, dovranno essere analizzati anche alla luce del racconto delle due perugine in ospedale. Le loro condizioni, stando a quanto si apprende, restano gravi e risultano stazionarie.

 

Il rientro della salma

Una attività importantissima la sta svolgendo Luciano Pezzotti ambasciatore italiano ad Amman che sta dando tutto il supporto necessario alle famiglie delle due perugine arrivate in Giordania per stare vicine alle loro care, e sta tenendo costanti contatti con la famiglia Menghini che attende di sapere quando l’amata Lucia potrà rientrare in Italia e quindi a Foligno. L’iter per il rientro della salma è stato avviato e ci sono in queste tragiche vicende, come si può capire, tempi e procedure tecniche da rispettare. Rientro che potrebbe avvenire nelle prossime ore ma sul punto si attende l’ufficialità. La tragedia avvenuta in Giordania ha sconvolto tutti. Un dolore profondissimo che lascia un vuoto incolmabile, quello della scomparsa della dottoressa Lucia, medico anestesista tirocinante, e che chiede massimo rispetto per la sua famiglia così profondamente colpita da questa prematura perdita. E continuano i post di cordoglio su Facebook per ricordare la Pignoletta : “Il tuo sorriso, la gioia nei tuoi occhi resteranno sempre nel cuore di chi ha avuto l'onore di conoscerti. Ci mancherai tanto Lucy” e ancora “Non si muore... nessuno muore”. Poi c’è l’attesa per l’evoluzione delle condizioni di Marta e Cristina, le due ricoverate ad Amman, che tutti sperano possano ristabilirsi quanto prima. In tal senso sia l’Università di Perugia, attraverso il rettore Maurizio Oliviero, che il professor Edoardo De Robertis, che dirige il reparto di Anestesia dell’ospedale di Perugia, sono in contatto con i sanitari dell’ospedale giordano e con le famiglie delle giovani. Nel caso in cui le condizioni delle due dottoresse dovessero stabilizzarsi, si prenderebbe in considerazione l’ipotesi di un loro rientro proprio all’ospedale di Perugia.

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