Lucarelli: "Per orgoglio avrei mollato, ma ho firmato perché ci credo, sogno di portare le Fere in serie A"

Lucarelli: "Per orgoglio avrei mollato, ma ho firmato perché ci credo, sogno di portare le Fere in serie A"
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Domenica 22 Maggio 2022, 18:26

Ebbene, sì. C’ stato un momento in cui Cristiano Lucarelli voleva mollare. Per orgoglio. Ma lo ha messo da parte, l’orgoglio. Il tecnico della Ternana spiega come è arrivato alla firma sul documento degli obiettivi, senza tuttavia risparmiare messaggi in codice, su punti che in effetti non sembrano proprio venuti da lui. Parte dall’effettiva condivisione dei programmi. Dice di sapere cosa vuole la società e cosa desidera anche lui, cioè lottare per la serie A. «A Bandecchi, ho chiesto se volesse le mie dimissioni. Mi ha risposto che il mio stipendio non lo rende nè ricco e né povero e che se dovesse mandarmi via lo farebbe. Lui è stato bravo, con me. Mi ha preso “per il pelo giusto”, dicendomi che se avessi mollato sarei stato un codardo. Ho anche pensato che se questo giocattolo funziona è anche grazie a me e al mio staff. Mi sarebbe dispiaciuto se, per il mio orgoglio, fosse finito in mano ad altri. Al presidente, ho chiesto con quale Bandecchi mi stessi confrontando. Quest’anno, ho visto tre Bandecchi, quello di Instagram, quello delle interviste e quello che parla con me». Sulla lettera: «Si è fatto clamore più sulla forma che sulla sostanza. E’ stata un’altra novità portata da Bandecchi nel calcio». Renzo Ulivieri ha detto che lui non avrebbe mai firmato una cosa così. «Lui è presidente dell’associazione di categoria ed è giusto che prenda queste posizioni. Ma io e Bandecchi abbiamo solo trasformato una stretta di mano in un pezzo di carta. Nessuna imposizione». Passa a chiarire alcuni punti, della lettera. «Ho voluto io stesso renderla pubblica perché tutti sapessero cosa abbiamo condiviso. I propositi del presidente ne escono rafforzati. Un mese fa si parlava di prendere solo 4 under. Ora si parla sia di under che di sopperire con arrivi di valore a eventuali partenze. I moduli? Manca il 3-5-2, è vero. Non è nelle caratteristiche. L’ho fatto nel girone di ritorno, anche contro la volontà del presidente. Ero partito con il 4-2-3-1, mantenuto per coerenza fino al mercato di gennaio. Ma siccome non siamo riusciti ad avere rinforzi per quel modulo, ho cambiato. Nel 2022-2023 partiremo dal 4-3-2-1. Permette a tutti i nostri migliori calciatori di giocare: Falletti e Partipilo a sostegno di un attaccante, Palumbo mezz’ala. Sarà importante anche avere due campi in erba per allenarci. So cosa significa una doppia seduta sul sintetico». Sul fatto di migliorare fase offensiva e fase difensiva, dice: «In due anni abbiamo segnato 164 gol. Di che mi dovrei preoccupare? Per la difesa, quest’anno abbiamo preso 61 gol, ma 36 ne abbiamo presi in 10 partite e con le stesse 5 avversarie». Invece, quali sarebbero i giovani da reintegrare che non sarebbero stati di suo interesse? «E’ riferito a chi ha avuto meno spazio, non meno interesse. E’ improprio, ma lo hanno scritto all’università». I propositi sono ambiziosi. «Quest’anno abbiamo fatto apprendistato. A luglio saremo in ritiro con un approccio diverso. Voglio anche io cullare sogni di serie A. Quanto ci vorrà? Un anno? Due? Tre? Intanto, si crea una mentalità. Parlai di salvezza dopo Frosinone per stimolare i ragazzi e per creare la mentalità. I sogni? Da calciatore, ne ho cullati tanti. Da allenatore, con la Ternana volevo vincere e lo ho fatto con 12 record. Mi hanno chiamato tanti tifosi, pure dal Brasile, chiedendomi di restare. Sogno di essere il terzo allenatore a portare la Ternana in serie A». I rapporti col direttore sportivo Luca Leone? «Buoni. Certo, poi ci può stare anche di non condividere alcune cose e discuterne». Gli potrebbe operare 8 acquisti, 4 under e 4 over. E potrebbe arrivare pure un altro membro di staff. Lui risponde: «Prendo atto».

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