Lotta alla povertà educativa, in Umbria la sperimentazione del progetto "Con i bambini dell'Italia di mezzo"

Lotta alla povertà educativa
di Vincenzo Carducci
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Martedì 21 Maggio 2019, 17:28
ORVIETO - Abbattere gli ostacoli che impediscono l'accesso alle opportunità educative dei più piccoli. Questo l'obiettivo del progetto "Con i bambini dell'Italia di mezzo", l'iniziativa per il contrasto alla povertà educativa che coinvolge tre regioni Umbria, Toscana e Marche. Capofila la cooperativa sociale aretina Koinè mentre il coordinamento umbro - di cui fanno parte anche la Cipps di Narni, "Il Cerchio" di  Spoleto e l'Afad di Perugia - è affidato alla cooperativa "Il Quadrifoglio" di Orvieto che ha illustrato i dettagli della sperimentazione avviata in questi mesi nei Comuni delle Aree interne Sud Ovest Orvietano, Spoleto-Valnerina e Nord Est Umbria. Una scelta non casuale poiché nelle aree interne, montane e rurali, è stato spiegato, «sono più consistenti le minacce e l'incedere dei processi di spopolamento e con essi gli ostacoli alle opportunità educative che finiscono per impedire il pieno sviluppo della persona umana e delle comunità locali». Perché la povertà educativa non è solo una questione economica. 

IN UMBRIA Il progetto in questione, tra i 270 finanziati in Italia dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile per un totale di 212 milioni di euro che ha raggiunto oltre 400mila minori, si articola in quattro azioni pilota. La prima riguarda la sperimentazione di nidi domiciliari e micronidi, otto nelle tre regioni, tre in Umbria con la consulenza del Centro nascita Montessori, uno dei parter tecnici del progetto insieme a Lama e Euricse. Si tratta dei micronidi "L'Altalena", realizzato presso la scuola dell'infanzia di Castel Viscardo per 8 bambini dai 12 ai 36 mesi, e "L'acquerello" di Guardea, anche qui per 8 bambini dai 12 ai 36 mesi, e l'agrinido per 8 bambini da 3 a 36 mesi nel comune di Spoleto. La seconda azione è quella della creazione di servizi per la prima infanzia (0-3 anni) ma integrati con le scuole dell'infanzia (0-6) che si sta sperimentando nel comune di Montone. In tutti i comuni coinvolti invece è stata attivata la rete educativa abilitativa territoriale - terza azione - che prevede oltre 30 laboratori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e interventi domiciliari diffusi. Si tratta di interventi sia individuali che di gruppo volti a potenziare e favorire abilità relative allo sviluppo linguistico e psicomotorio con interventi di logopedia, musicoterapia, laboratori di giochi interattivi dello spettro autistico. La quarta azione riguarda infine le attività integrative ed extrascolastiche, circa 30 tra laboratori ed attività estive in biblioteche, asili nido, scuole dell'infanzia, centri storici e aree naturalistiche dei Comuni coinvolti. «Le quattro azioni - concludono i promotori del progetto - hanno come peculiarità l'obiettivo di rendere centrale e protagonista la comunità educante affinché nessuno sia obbligato a trasferirsi in aree urbane per accedere a servizi educativi oppure a spostarsi quotidianamente per l'accesso ai servizi». 
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