Lorella Cuccarini ad Assisi: «Qui è
il luogo giusto per parlare di fiabe»

Lorella Cuccarini ad Assisi: «Qui è il luogo giusto per parlare di fiabe»
di Michele Bellucci e Italo Carmignani
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Gennaio 2018, 15:40
Oggi e domani al teatro Lyrick di Assisi andrà in scena il musical La Regina di Ghiaccio, con Lorella Cuccarini nei panni della crudele e malefica protagonista (inizio alle 21.15). Lo spettacolo, ideato e diretto da Maurizio Colombi (già autore di musical come Rapunzel e Peter Pan), è ispirato alla stessa fiaba persiana da cui nacque la Turandot di Giacomo Puccini, con una rilettura fantasy decisamente più vicina alla sensibilità dei bambini. Nel cast formato da venti performer fra attori, cantanti, ballerini e acrobati anche Pietro Pignatelli (Calaf), Daniela Simula (Chang'è), Sergio Mancinelli (Yao), Valentina Ferrari (Tormenta), Federica Buda (Gelida), Silvia Scartozzoni (Nebbia), Giancarlo Teodori (Ping), Jonathan Guerrero (Pong), Adonà Mamo (Pang), Paolo Barillari (Altoum), Flavio Tallini (Principe di Persia) e Laura Contardi (Zelima).

Lorella Cuccarini, è felice di essere al Lyrick per la data umbra de La Regina di Ghiaccio?
Moltissimo! Amo sia quel teatro che la città. Assisi è sicuramente il posto giusto per parlare di favole! E' un luogo magico e ogni volta che ci passo mi sento una pellegrina. Sicuramente in questi due giorni mi concederò qualche passeggiata e un po' di meditazione…

Come sta andando lo spettacolo?
Davvero bene e la soddisfazione è ancora più grande perché non si tratta di un titolo famoso. All'inizio ci chiedevano se si trattasse di Frozen, invece è uno spettacolo del tutto nuovo perciò è un vanto maggiore averlo reso un successo.

Nuovo, ma che attinge ad un'antica fiaba persiana...
Sì, è uno spettacolo bellissimo e credo sia un'opera di grande maturità per Colombi. Narra una storia, quella della Turandot, che è anche parte della cultura italiana; ai bambini piace moltissimo e la speranza è che diventeranno curiosi e vorranno vedere anche l'opera lirica.

Quindi avete unito l'antico e il moderno in questo musical?
Assolutamente, è un esperimento riuscito. Da una parte la popolarità e la bellezza di una favola incredibile ed appassionante, dall'altra tanti piccoli semi lanciati, che arrivano dal mondo di Puccini e dell'Opera. Un racconto in chiave nazional-popolare ma alto, per questo sono così appassionata di questa operazione.

In effetti spesso nel musical si importano titoli che raccontano poco la nostra cultura…
Esatto, mentre questo può raccontarla e la può esportare. Molti insegnanti ci hanno ringraziati perché sveliamo il mondo della lirica e dei compositori italiani ai bambini. Non va dimenticato che è uno spettacolo per tutti, bambini e adulti.

Cos'altro può anticiparci?
Ci sono dei messaggi universali, di quelli che non hanno tempo. Maurizio Colombi e il suo gruppo di lavoro li raccontano con il linguaggio di oggi. Ad esempio la scenografia è una scatola, che cambia attraverso le proiezioni e ti fa immergere in mondi diversi. Quindi la tecnologia è stata messa al servizio della storia, così che possa arricchirla e arrivare anche i più giovani.

Ritiene sia questo il futuro del musical in Italia?
Ne ho vissute tante di esperienze in questo ambito e vedo la differenza dall'epoca in cui, 20 anni fa, debuttai con Grease. Molto è cambiato, anche gli interpreti sono più bravi. Il musical sta vivendo un buon momento in Italia, come il teatro in generale, e sta portando pubblico nuovo. E' riuscito ad intercettare una fetta di persone che non andava così spesso a teatro. Ancora non ci siamo con l'aspetto economico, purtroppo, bisogna trovare il modo di far quadrare i conti e abbassare i costi dei biglietti, così si avvicinerebbe ancora più pubblico.
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